Chiunque può provare a 'simpsonizzarsi', ovvero a trasformarsi in un nuovo e originale personaggio della fortunata serie.
La metamorfosi in cartone animato è possibile grazie al sito SimpsonizeMe, ultima trovata di marketing ideata da Burger King e Fox per promuovere il lancio della pellicola.
L'obiettivo è ovviamente quello di creare i tanto ambiti meccanismi di passa parola che costituiscono l'essenza della comunicazione via web.
Una volta collegati al sito, effettuare la trasformazione è facile (a patto che non ci sia troppo traffico e che quindi il sistema non sia intasato): è sufficiente registrarsi, caricare una bella foto (deve essere un primo piano del viso, con una risoluzione minima di 640x480), selezionare il sesso di appartenenza e poche altre caratteristiche e quindi lasciare che il Simpsonizer faccia il suo lavoro.
Il sistema analizza l'immagine che riceve e la elabora per trasformarla in un personaggio in tutto e per tutto degno di frequentare l'universo dei Simpson, che sia il più simile possibile all'originale umano. Tuttavia, una volta visualizzato il risultato ottenuto, è ancora possibile personalizzarlo scegliendo conformazione fisica, pettinatura, forma di occhi, bocca, naso e sopracciglia e colore degli abiti.
I più pignoli possono anche aggiungere cicatrici, nei e altri segni particolari per rendere il proprio personaggio il più fedele possibile a loro stessi. Una volta ultimata la creazione, basta salvare il risultato sul proprio PC per poi utlizzarlo come avatar nel messenger preferito o su siti di social network, oppure trasformarlo in uno screensaver o, ancora, inviarlo agli ammistratori del sito affinchè venga apposto su gadget vari, come tazze e magliette.
giovedì 27 settembre 2007
Vuoi creare un personaggio in stile south park? South park studio
South park studio è un’applicazione in flash che ti permette di creare in modo veloce e semplice un personaggio stile southpark.
Link: South Park Studio
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lunedì 17 settembre 2007
Il video del giorno: Diet Coke e Mentos
Per chi ancora non lo sapesse, questo è quello che accade mettendo una mentos dentro una bottiglia di Diet Coke!!!
Orate in crosta aromatica
Il giorno precedente la preparazione tritare molto finemente le erbe aromatiche (rosmarino, salvia, prezzemolo, timo, maggiorana, ecc.) e mescolarle con il sale grosso.
Lasciar riposare per almeno dodici ore.
Disporre la farina a fontana, mettere al centro le uova ed il trito di erbe e sale e lavorare, fino ad ottenere un impasto compatto (qualora non dovesse legare aggiungere un po' di acqua).
Lasciar riposare per almeno mezz'ora. Nel frattempo pulire tagliare la parte inferiore dei pesci (di circa un chilo l'una), estrarre le interiora e sciacquare il ventre, senza, però, eliminare le squame.
Dividere l'impasto di farina, sale ed erbe in due parti e fare due sfoglie dello spessore di mezzo centimetro.
Appoggiare un pesce al centro di ogni sfoglia ed avvolgerla con la pasta di sale, sigillando bene e cercando di mantenere nell'involucro la forma del pesce.
Adagiare le due orate in una placca rivestita di carta da forno. Cuocere a 200°C per circa 40 minuti.
Splendido Salento
Quello del Salento è un paesaggio pianeggiante, soleggiato, invaso da mandorli, aranci e ulivi secolari. Con le ultime propaggini delle Murge che fanno capolino qua e là.
Numerosi i parchi naturali, da quello di Cesine a quello di Torre Guaceto, fino a PortoSelvaggio, così come anche le pinete (Alimini, Ugento, Torredell'Orso), retaggio dell'antica macchia mediterranea.
Il mare cristallino permette di intravedere il fondale anche a moltissimi metri di profondità. La costa, con scogli e discese a strapiombo e con qualche coletta che si apre a sorpresa, risulta una sorta di piccolo Paradiso agli occhi umani.
Per finire, vi è il Salento nascosto, quello dei "monumenti" sotterranei creati dalla pioggia o dall'acqua che alimenta i fiumi sottoterra, che scioglie il calcare e plasma il terreno creando gravine, doline, gallerie, caverne e grotte dalle forme e grandezze più disparate.
LUOGHI DA VISITARE
Il Salento a far da cornice al SIFF. Il Salento da visitare.
Lecce, Capoluogo e Capitale del Barocco pugliese, è denominata la "Firenze del Barocco", che vi ebbe lunga vita tra la fine del secolo XVI e primi del secolo XVIII, vestendo Chiese e Palazzi di fastosi ornamenti, che tuttavia seppero non alterare le preesistenti strutture rinascimentali e romaniche.
Per conoscere davvero il Salento è necessario percorrere due itinerari partendo da Lecce: l'uno lungo la Riviera azzurra salentina, verso Otranto, che prosegue, dopo il Capo, dove l'Adriatico finisce e si fonde con lo Jonio, sino a Leuca; l'altro lungo la Riviera nirentina, sulla costa jonica, verso Nardò sino a Gallipoli. Sulla litoranea, quasi tutta tagliata nella roccia, si aprono le marine di San Cataldo, San Foca, Otranto, Torre dell'Orso, SantaCesarea, sino al Capo di Leuca (col Santuario della Madonna "Finibus Terrae", meta incessante di pellegrinaggi: secondo una leggenda cristiana, il Santuario di Leuca è l'anticamera terrestre del Paradiso).
L'itinerario da Lecce a Gallipoli offre al turista altre bellezze ed altre meraviglie: una corona di centri balneari e di dolcissime spiagge su un mare ceruleo e limpidissimo punteggia la costa ionica del Salento. Dopo Nardò, l'antica "Niretum" (di origine messapica e poi municipio romano e roccaforte bizantina), che conserva un'imponente Cattedrale romanica, si stende la Riviera nirentina, costellata di marine, spiagge, pinete: Santa Caterina di Nardò, Santa Maria al Bagno, Torre Suda, Porto Cesareo e Gallipoli (che merita in pieno l'appellativo di "bella" che è nell'etimologia greca, sia per la posizione incantevole sia per la singolarità dei suoi monumenti).
Halloween: leggende, curiosità e storia
Origine e storia della leggenda di Halloween
Secondo la leggenda, gli spiriti erranti di chi è morto durante l'anno tornano indietro la notte del 31 ottobre in cerca di un corpo da possedere per l'anno successivo.
I Celti credevano che in questa magica notte tutte le leggi fisiche che regolano lo spazio e il tempo venissero sospese, rendendo possibile la fusione del mondo reale e dell'aldilà. Per non essere posseduti, i contadini dei villaggi rendevano le loro case fredde ed indesiderabili spegnendo i fuochi nei camini e rendevano i loro corpi orribili mascherandosi da mostri gironzolando tra le case per far scappare di paura tutti gli spiriti che incontravano e non farsi riconoscere.
Un'altra spiegazione del perché i Celti spegnessero ogni fuoco non risiede nello scoraggiare la possessione dei loro corpi, ma nel fatto che riaccendessero ogni focolare prendendo la fiamma da un unico gigantesco fuoco druidico che veniva acceso nella notte del 31 ottobre nel mezzo dell'Irlanda a Usinach.
I Romani fecero loro le pratiche celtiche. Ma con l'andare del tempo svanì la paura di essere posseduti dagli spiriti e rimase solo la tradizione di travestirsi.
Con il passare del tempo questi spiriti, che una volta venivano ritenuti selvaggi e potenti, assunsero un connotato nettamente diabolico e malvagio. La chiesa affermava infatti che gli dei e le dee e tutti gli altri esseri soprannaturali delle religioni antiche fossero di impronta diabolica, che le forze spirituali con cui le persone venivano in contatto erano vere, ma che costituivano delle manifestazioni del diavolo, principe della beffa, che conduceva l'uomo verso l'adorazione di falsi idoli. Così, durante le celebrazioni per Halloween, apparvero rappresentazioni di fantasmi, scheletri, simboli della morte, del diavolo e di altre creature maligne, come le streghe.
La festa di Halloween venne portata negli USA intorno al 1840 dagli emigranti irlandesi che fuggivano dalla carestia di patate che aveva colpito la loro patria.
Cosa significano Halloween e SamhainLa parola Halloween ha lontana origine anglosassone; si fa risalire alla tradizione della chiesa cattolica e deriva probabilmente da una contrazione della frase "All Hallows Eve" ovvero la notte di ognissanti festeggiata il 31 ottobre, data che nel quinto secolo avanti Cristo nell'Irlanda celtica coincideva con la fine dell'estate: in questa ricorrenza - chiamata Samhain (pronunciata soueen) - i colori tipici erano l'arancio per ricordare la mietitura e quindi la fine dell'estate ed il nero a simboleggiare l'imminente buio dell'inverno.
Samhain è noto come "La Festa dei Morti," perché si pensava che in questo periodo i morti potessero tornare nella terra dei vivi per celebrare con la propria famiglia, tribù o clan. Samhain è considerato il periodo in cui si concludono i vecchi progetti, si valuta criticamente quanto si e' ottenuto nell'anno e si pensa ai nuovi progetti ed alle nuove imprese per l'anno nuovo.
I simboli e le usanze tradizionali di Halloween
Dolcetto o Scherzetto? La tradizione di trick-or-treat pare non abbia origine dai celti bensì da una pratica europea del nono secolo d.C. chiamata in inglese souling che in italiano si puo' tradurre con "elemosinare anima".
Il 2 novembre, Ognissanti, i primi Cristiani vagavano di villaggio in villaggio elemosinando per un po' di "pane d'anima" dolce fatto di forma quadrata con l'uva passa. Più dolci ricevevano più preghiere promettevano per i parenti defunti dei donatori.
A quell'epoca si credeva che i morti rimanessero nel limbo per un certo periodo dopo la morte e che le preghiere anche fatte da estranei potessero rendere più veloce il passaggio in paradiso.
La zucca di Halloween: la tradizione di Jack-o-lantern (l'equivalente in inglese) deriva probabilmente dal folklore irlandese. Narra la leggenda che un uomo di nome Jack, noto baro e malfattore, ingannò Satana sfidandolo nella notte di Ognissanti a scalare un albero sulla cui corteccia incise una croce intrappolandolo tra i rami. Jack fece un patto col diavolo: se non lo avesse più indotto in tentazione lo avrebbe fatto scendere dall'albero. Alla morte di Jack, continua la leggenda, gli venne impedito di entrare in paradiso a causa della cattiva condotta avuta in vita, ma gli venne negato l'ingresso anche all'inferno perché aveva ingannato il diavolo.
Allora Satana gli porse un piccolo tizzone d'inferno per illuminare la via nella tremenda tenebra che lo attorniava. Per far durare più a lungo la fiamma Jack scavò un grosso cavolo rapa e ve la pose all'interno.
Curiosità di Halloweenb>Dalle rape alle zucche: gli irlandesi usavano in origine i cavoli rapa ma quando nel 1840 arrivarono negli USA scoprirono che le rape americane erano piccole, ma anche che le zucche erano più grosse e più facili da scavare dei cavoli rapa. Ecco perché a tutt'oggi Jack-o-lantern è una zucca intagliata al cui interno è posata una lanterna.
E' ancora costume mettere un posto in più durante la cena la sera di Samhain in onore dei defunti. A Samhain erano associate molte pratiche divinatorie. Fra le più comuni c'erano quelle che riguardavano l'unione di coppie, l'andamento del tempo e gli eventi dell'anno.
Giochi: cercare di prendere delle mele nell'acqua solo con la bocca, era una normale divinazione matrimoniale. La prima persona che mordeva una mela, sarebbe stata anche la prima a sposarsi nell'anno a venire.
In Scozia le persone ponevano delle pietre nel focolare prima di ritirarsi per la notte. Si credeva che chi avrebbe trovato le proprie pietre smosse durante la notte sarebbe morto durante l'anno.
Le streghe considerano questo giorno come una festa religiosa. Non solo è una giornata in cui si ricordano i propri cari deceduti, ma è anche una notte in cui si possono praticare le varie forme di arte divinatoria, come leggere il futuro negli specchi e una migliore lettura dei tarocchi. Spesso le streghe hanno due tipi di celebrazione in questo periodo. Uno per gli amici non appartenenti alla confraternita, che possono coinvolgere i bambini ed i loro amici. L'altra, praticata dopo, molto tardi (vicino a mezzanotte o dopo, ancora meglio) è il tradizionale circolo del Sabba.
LA LEGGENDA DI HALLOWEEN: JACK O' LANTERN
Un'altra è la leggenda che racconta la nascita del mito della zucca intagliata e risale alla notte dei tempi, a quando, cioè, non era poi così difficile trovarsi a fare una bevuta col Diavolo e gli uomini erano abbastanza furbi da riuscire a ingannare anche Satana in persona.
Narra la storia che, tanti e tanti anni fa, viveva in Irlanda un vecchio fabbro di nome Jack, ubriacone e taccagno, e che costui, la notte di Halloween, aveva incontrato per caso in un pub il Diavolo, venuto per reclamare la sua anima. Il vecchio stava per cadere nelle mani di Satana, quando, con uno stratagemma, riuscì ad imbrogliarlo facendogli credere che gli avrebbe dato la sua anima in cambio, però, di un'ultima bevuta. Il Diavolo, così, si trasformò in una monetina da sei pence per pagare l'oste e Jack fu abbastanza veloce da riuscire ad intascarsela. Poiché, poi, possedeva anche una croce d'argento, il Diavolo non riuscì più a tornare alla sua forma originaria. Jack, allora, stipulò un nuovo patto col Diavolo: lo avrebbe lasciato andare purché questi, per almeno 10 anni, non fosse tornato a reclamare la sua anima. Satana accettò.
Dieci anni dopo, Jack e il Diavolo si incontrarono di nuovo e Jack, sempre con uno stratagemma, riuscì a sottrarsi al potere del Principe delle Tenebre e a fargli promettere che non lo avrebbe cercato mai più. Il Diavolo, che si trovava in una situazione difficile, non poté far altro che accettare.
Quando Jack morì, a causa della sua vita dissoluta, non fu ammesso al Regno dei Cieli e fu costretto a bussare alle Porte dell'Inferno; il Diavolo, però, che aveva promesso che non lo avrebbe cercato, lo rispedì indietro tirandogli addosso un tizzone infernale ardente. Jack se ne servì per ritrovare la strada giusta e, affinché non si spegnesse col vento, lo mise sotto la rapa che stava mangiando.
Si dice che da allora Jack vaghi con il suo lumino in attesa del giorno del Giudizio (da qui il nome JACK O' LANTERN, Jack e la sua Lanterna) e sia il simbolo delle anime dannate ed errabonde.
Quando gli Irlandesi, in seguito alla carestia del 1845, abbandonarono il loro Paese e si diressero in America, portarono con sé questa leggenda e, poiché le rape non sono in America così diffuse come in Irlanda, le sostituirono con le più comuni zucche.
Da allora, la zucca intagliata con la faccia del vecchio fabbro e il lumino all'interno, è il simbolo più famoso di Halloween.
Per chi si è sempre chiesto cosa sia un Blog
In informatica, e più propriamente nel gergo di Internet, un blog è un diario in rete.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog), mentre il primo blog effettivamente pubblicato lo si ha il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby. Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog.
Cenni storici
Il termine weblog è stato creato da Barger nel dicembre del 1997, e apparve per la prima volta nel suo sito personale. La versione tronca blog è stata creata da Peter Merholz che nel 1999 ha usato la frase "we blog" nel suo sito, dando origine al verbo "to blog" (ovvero: bloggare, scrivere un blog).
Attraverso i blog la possibilità di pubblicare documenti su Internet si è evoluta da privilegio di pochi (università e centri di ricerca) a diritto di tutti (i blogger, appunto).
I blog hanno anche alcune somiglianze con i wiki, nel modo in cui vengono gestiti gli aggiornamenti, favoriti i commenti dei lettori e stimolate le nascite di community.
Strutturazione e funzionamento
La struttura è costituita, solitamente, da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una pagina web, anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML; questa struttura può essere personalizzata con vesti grafiche dette template (ne esistono diverse centinaia).
Il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione internet di creare facilmente un sito in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato ad un thread, in cui i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare messaggi all'autore.
Il blog è un luogo dove si può (virtualmente) stare insieme agli altri e dove in genere si può esprimere liberamente la propria opinione. È un sito (web), gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo reale, le proprie idee e riflessioni. In questo luogo cibernetico si possono pubblicare notizie, informazioni e storie di ogni genere, aggiungendo, se si vuole, anche dei link a siti di proprio interesse: la sezione che contiene links ad altri blog è definita blogroll.
Tramite il blog si viene in contatto con persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri punti di vista. Con esse si condividono i pensieri, le riflessioni su diverse situazioni poiché raramente si tratta di siti monotematici. Si può esprimere la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri blogger.
Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera o blogosfera (in inglese, blogsphere). All'interno del blog ogni articolo viene numerato e può essere indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che punta direttamente a quell'articolo.
In certi casi possono esserci più blogger che scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot) simili a blog, però sono aperti a tutti.
Alcuni blog si possono considerare veri e propri diari personali e/o collettivi, nel senso che sono utilizzati per mettere on-line le storie personali e i momenti importanti della propria vita. In questo contesto la riservatezza, il privato, il personale va verso la collettività.
Tipologie di blog
La maggior parte dei blogger usa il blog come diario personale, per far conoscere i propri sentimenti e le proprie opinioni ai lettori che hanno a loro volta un blog, ma anche sconosciuti che vagano per la blogsfera (o Blogosfera) passando di link in link. Sono molto diffusi anche i blog tenuti da giornalisti, oppure i blog umoristici e autoironici, impegnati, satirici, "televisivi" o umoristici; non mancano infine blog di scrittori o di poesia. Alcuni blog includono interviste o vere e proprie trasmissioni radiofoniche.
Tra le tipologie più diffuse troviamo:
* blog personale - Come già accennato, è la categoria più diffusa. L'autore vi scrive le sue esperienze di ogni giorno, poesie, racconti, desideri (più o meno proibiti), disagi e proteste. Il contributo dei lettori nei commenti è in genere molto apprezzato e dà vita a discussioni molto personali (ma anche a flame). Questo tipo di blog è usato spesso da studenti di scuola superiore o universitari, con un gran numero di collegamenti incrociati tra un blog e l'altro.
* blog di attualità - Molti giornalisti utilizzano i blog per dare voce alle proprie opinioni su argomenti d'attualità o fatti di cronaca, o più semplicemente per esprimere la propria opinione su questioni che non trovano quotidianamente spazio fra le pagine dei giornali per i quali scrivono. Altre persone utilizzano il blog per commentare notizie lette su giornali o siti internet.
* blog tematico - Ogni essere umano ha un hobby o una passione. Spesso questo tipo di blog diventa un punto d'incontro per persone con interessi in comune.
* blog directory - Una delle caratteristiche peculiari dei blog è la gran quantità di link. Alcuni blog si specializzano nella raccolta di link su un argomento particolare. Anche alcuni siti di news possono rientrare in questa categoria.
* photoblog - Sono blog su cui vengono pubblicate foto invece che testi.
* blog vetrina - Alcuni blog fungono da "vetrina" per le opere degli autori, come vignette, fumetti, video amatoriali o altri temi particolari.
* blog politico - Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, diversi politici lo stanno utilizzando come interfaccia di comunicazione con i cittadini, per esporre i problemi e condividere le soluzioni, principalmente a livello locale.
* urban blog - Blog riferiti ad una entità territoriale definita (una città, un paese, un quartiere) e che utilizzano la tecnica del passaparola digitale per compiti di socializzazione diretta e indiretta anche con l'utilizzo di immagini e video riferiti alla comunità. Interessante l'utilizzo di mappe e di sistemi di social bookmariking per aumentare il livello di condivisione e di collaborazione.
* watch blog - Blog in cui vengono criticati quelli che l'autore considera errori in notiziari on-line, siti web o altri blog.
* m-blog - Blog utilizzati per pubblicizzare le proprie scoperte musicali e renderne gli altri partecipi attraverso la pubblicazione di mp3 (da qui il prefisso) o file audio dei più disparati formati.
* vlog o video blog - Si tratta di un blog che utilizza filmati come contenuto principale, spesso accompagnato da testi e immagini. Il vlog è una forma di distribuzione di contenuti audiovideo. I vlog sono utilizzati da blogger, artisti e registi.
* Audio Blog - Si tratta di blog audio pubblicati attraverso il Podcasting. La peculiarità di questo tipo di blog è la possibilità di scaricare automaticamente sia sul proprio computer che sui lettori mp3 portatili come l'iPod gli aggiornamenti attraverso i feed RSS con gli audio incapsulati.
* nanopublishing - blog monotematico, dal contenuto leggero e scritto a più mani.
* moblog - blog che si appoggia alla tecnologia "mobile", ovvero dei telefoni cellulari. I contenuti sono spesso immagini (inviate via MMS) o video (in alcuni casi registrati direttamente in video chiamata).
* multiblogging - Si tratta della possibilità di gestire più blog con uno script solo, spesso supportano la multiutenza.
* blognovel o blog novel o blog fiction - un romanzo o un racconto suddiviso in brevi tranches che si sviluppa su un blog e che è quindi rivolto ad un pubblico. Il più delle volte i commenti di altri bloggers e/o visitatori possono essere utili indicazioni per l'autore nello sviluppo della storia.
Come creare un blog
Dal 2001 ad oggi sono nati molti servizi in italiano che permettono di gestire un blog gratuitamente. Tra i più utilizzati citiamo: Blogger, Splinder, Clarence, Blogsome, Tiscali, Il Cannocchiale, Iobloggo, Bloggerbash, Bloggers, Tuoblog.org, Libero, Windows Live Spaces, MySpace. Esistono poi alcuni network autogestiti.
Chi invece vuole creare un blog da gestire in totale autonomia, può utilizzare una delle numerose piattaforme di gestione blog; le più diffuse sono: Wordpress, MovableType, TypePad, dBlog CMS Open Source, Nucleus, Pivot, Dotclear, Drupal. Queste piattaforme possono essere utilizzate su un dominio proprio (anche con hosting a pagamento), per generare un servizio maggiormente personalizzato.
Curiosità ed altre informazioni
1. Un blog può essere pubblico o privato (solo utenti autorizzati alla lettura)
2. Un blog è facile da usare, non necessita di competenze tecniche particolari.
3. Tutte le pubblicazioni, chiamate post, vengono generalmente visualizzate in ordine cronologico inverso cioè dal più nuovo al più vecchio.
4. Un blog mantiene l'archivio storico facilmente accessibile di tutto quello che viene pubblicato.
5. Chi legge può lasciare commenti a quello che è stato scritto, in alcuni casi solo dopo essersi registrato.
6. Esistono anche blog privi di commenti.
7. Aprire un blog è spesso gratuito.
8. Un blog permette di avere un'identità alternativa.
9. È possibile aggiornare il blog da qualsiasi parte del mondo, è sufficiente avere a disposizione un accesso ad internet.
10. Alcune piattaforme di blogging (ad esempio WordPress) permettono di pubblicare post via e-mail.
11. Esistono blog, denominati moblog, che sono accessibili o utilizzabili con un telefono cellulare o un palmare (in grado di connettersi a servizi di rete).
Fonte: Wikipedia
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "traccia su rete". Il fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio 1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer del software che ne permette la pubblicazione (si parla di proto-blog), mentre il primo blog effettivamente pubblicato lo si ha il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che decise di aprire una propria pagina personale per condividere i risultati delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby. Nel 2001 è divenuto di moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla gestione di blog.
Cenni storici
Il termine weblog è stato creato da Barger nel dicembre del 1997, e apparve per la prima volta nel suo sito personale. La versione tronca blog è stata creata da Peter Merholz che nel 1999 ha usato la frase "we blog" nel suo sito, dando origine al verbo "to blog" (ovvero: bloggare, scrivere un blog).
Attraverso i blog la possibilità di pubblicare documenti su Internet si è evoluta da privilegio di pochi (università e centri di ricerca) a diritto di tutti (i blogger, appunto).
I blog hanno anche alcune somiglianze con i wiki, nel modo in cui vengono gestiti gli aggiornamenti, favoriti i commenti dei lettori e stimolate le nascite di community.
Strutturazione e funzionamento
La struttura è costituita, solitamente, da un programma di pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una pagina web, anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML; questa struttura può essere personalizzata con vesti grafiche dette template (ne esistono diverse centinaia).
Il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione internet di creare facilmente un sito in cui pubblicare storie, informazioni e opinioni in completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato ad un thread, in cui i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare messaggi all'autore.
Il blog è un luogo dove si può (virtualmente) stare insieme agli altri e dove in genere si può esprimere liberamente la propria opinione. È un sito (web), gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei pensieri; quasi una sorta di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo reale, le proprie idee e riflessioni. In questo luogo cibernetico si possono pubblicare notizie, informazioni e storie di ogni genere, aggiungendo, se si vuole, anche dei link a siti di proprio interesse: la sezione che contiene links ad altri blog è definita blogroll.
Tramite il blog si viene in contatto con persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri punti di vista. Con esse si condividono i pensieri, le riflessioni su diverse situazioni poiché raramente si tratta di siti monotematici. Si può esprimere la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri blogger.
Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme di tutti i blog viene detto blogsfera o blogosfera (in inglese, blogsphere). All'interno del blog ogni articolo viene numerato e può essere indicato univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che punta direttamente a quell'articolo.
In certi casi possono esserci più blogger che scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot) simili a blog, però sono aperti a tutti.
Alcuni blog si possono considerare veri e propri diari personali e/o collettivi, nel senso che sono utilizzati per mettere on-line le storie personali e i momenti importanti della propria vita. In questo contesto la riservatezza, il privato, il personale va verso la collettività.
Tipologie di blog
La maggior parte dei blogger usa il blog come diario personale, per far conoscere i propri sentimenti e le proprie opinioni ai lettori che hanno a loro volta un blog, ma anche sconosciuti che vagano per la blogsfera (o Blogosfera) passando di link in link. Sono molto diffusi anche i blog tenuti da giornalisti, oppure i blog umoristici e autoironici, impegnati, satirici, "televisivi" o umoristici; non mancano infine blog di scrittori o di poesia. Alcuni blog includono interviste o vere e proprie trasmissioni radiofoniche.
Tra le tipologie più diffuse troviamo:
* blog personale - Come già accennato, è la categoria più diffusa. L'autore vi scrive le sue esperienze di ogni giorno, poesie, racconti, desideri (più o meno proibiti), disagi e proteste. Il contributo dei lettori nei commenti è in genere molto apprezzato e dà vita a discussioni molto personali (ma anche a flame). Questo tipo di blog è usato spesso da studenti di scuola superiore o universitari, con un gran numero di collegamenti incrociati tra un blog e l'altro.
* blog di attualità - Molti giornalisti utilizzano i blog per dare voce alle proprie opinioni su argomenti d'attualità o fatti di cronaca, o più semplicemente per esprimere la propria opinione su questioni che non trovano quotidianamente spazio fra le pagine dei giornali per i quali scrivono. Altre persone utilizzano il blog per commentare notizie lette su giornali o siti internet.
* blog tematico - Ogni essere umano ha un hobby o una passione. Spesso questo tipo di blog diventa un punto d'incontro per persone con interessi in comune.
* blog directory - Una delle caratteristiche peculiari dei blog è la gran quantità di link. Alcuni blog si specializzano nella raccolta di link su un argomento particolare. Anche alcuni siti di news possono rientrare in questa categoria.
* photoblog - Sono blog su cui vengono pubblicate foto invece che testi.
* blog vetrina - Alcuni blog fungono da "vetrina" per le opere degli autori, come vignette, fumetti, video amatoriali o altri temi particolari.
* blog politico - Vista l'estrema facilità con la quale è possibile pubblicare contenuti attraverso un blog, diversi politici lo stanno utilizzando come interfaccia di comunicazione con i cittadini, per esporre i problemi e condividere le soluzioni, principalmente a livello locale.
* urban blog - Blog riferiti ad una entità territoriale definita (una città, un paese, un quartiere) e che utilizzano la tecnica del passaparola digitale per compiti di socializzazione diretta e indiretta anche con l'utilizzo di immagini e video riferiti alla comunità. Interessante l'utilizzo di mappe e di sistemi di social bookmariking per aumentare il livello di condivisione e di collaborazione.
* watch blog - Blog in cui vengono criticati quelli che l'autore considera errori in notiziari on-line, siti web o altri blog.
* m-blog - Blog utilizzati per pubblicizzare le proprie scoperte musicali e renderne gli altri partecipi attraverso la pubblicazione di mp3 (da qui il prefisso) o file audio dei più disparati formati.
* vlog o video blog - Si tratta di un blog che utilizza filmati come contenuto principale, spesso accompagnato da testi e immagini. Il vlog è una forma di distribuzione di contenuti audiovideo. I vlog sono utilizzati da blogger, artisti e registi.
* Audio Blog - Si tratta di blog audio pubblicati attraverso il Podcasting. La peculiarità di questo tipo di blog è la possibilità di scaricare automaticamente sia sul proprio computer che sui lettori mp3 portatili come l'iPod gli aggiornamenti attraverso i feed RSS con gli audio incapsulati.
* nanopublishing - blog monotematico, dal contenuto leggero e scritto a più mani.
* moblog - blog che si appoggia alla tecnologia "mobile", ovvero dei telefoni cellulari. I contenuti sono spesso immagini (inviate via MMS) o video (in alcuni casi registrati direttamente in video chiamata).
* multiblogging - Si tratta della possibilità di gestire più blog con uno script solo, spesso supportano la multiutenza.
* blognovel o blog novel o blog fiction - un romanzo o un racconto suddiviso in brevi tranches che si sviluppa su un blog e che è quindi rivolto ad un pubblico. Il più delle volte i commenti di altri bloggers e/o visitatori possono essere utili indicazioni per l'autore nello sviluppo della storia.
Come creare un blog
Dal 2001 ad oggi sono nati molti servizi in italiano che permettono di gestire un blog gratuitamente. Tra i più utilizzati citiamo: Blogger, Splinder, Clarence, Blogsome, Tiscali, Il Cannocchiale, Iobloggo, Bloggerbash, Bloggers, Tuoblog.org, Libero, Windows Live Spaces, MySpace. Esistono poi alcuni network autogestiti.
Chi invece vuole creare un blog da gestire in totale autonomia, può utilizzare una delle numerose piattaforme di gestione blog; le più diffuse sono: Wordpress, MovableType, TypePad, dBlog CMS Open Source, Nucleus, Pivot, Dotclear, Drupal. Queste piattaforme possono essere utilizzate su un dominio proprio (anche con hosting a pagamento), per generare un servizio maggiormente personalizzato.
Curiosità ed altre informazioni
1. Un blog può essere pubblico o privato (solo utenti autorizzati alla lettura)
2. Un blog è facile da usare, non necessita di competenze tecniche particolari.
3. Tutte le pubblicazioni, chiamate post, vengono generalmente visualizzate in ordine cronologico inverso cioè dal più nuovo al più vecchio.
4. Un blog mantiene l'archivio storico facilmente accessibile di tutto quello che viene pubblicato.
5. Chi legge può lasciare commenti a quello che è stato scritto, in alcuni casi solo dopo essersi registrato.
6. Esistono anche blog privi di commenti.
7. Aprire un blog è spesso gratuito.
8. Un blog permette di avere un'identità alternativa.
9. È possibile aggiornare il blog da qualsiasi parte del mondo, è sufficiente avere a disposizione un accesso ad internet.
10. Alcune piattaforme di blogging (ad esempio WordPress) permettono di pubblicare post via e-mail.
11. Esistono blog, denominati moblog, che sono accessibili o utilizzabili con un telefono cellulare o un palmare (in grado di connettersi a servizi di rete).
Fonte: Wikipedia
Effetto iPod, tutte le novità della concorrenza
Non c’è solo Apple e il suo iPod a fare notizia nel mercato dei lettori mp3. Alla casa della Mela, che a inizio mese ha presentato la sua nuova serie di player “touch” con wi-fi integrato, hanno risposto prontamente tutti i principali competitor del settore con una serie di device che hanno tutta l’intenzione di rosicchiare importanti quote al re del mercato. Cominciamo con quello che è a detta di molti l’unico vero antagonista dell’iPod nano, lo Zen di Creative, rinnovato in occasione del recente Ifa di Berlino.
Il nuovo dispositivo dell’azienda di Singapore si presenta ora con un abito tutto nuovo che sfrutta l’orientamento in orizzontale del display e ingombri decisamente ridotti (è grande poco più di una carta di credito) per un apparecchio che oltre la musica, sa leggere anche le foto e i video. Le tre versioni dello Zen (da 4, 8 o 16 GB di memoria, tutte “maggiorabili” grazie a uno slot per schede di memoria aggiuntiva) sono infatti compatibili con i principali formati audio compressi (dagli mp3 agli Aac, fino alle tracce non protette provenienti da iTunes Plus) nonché con quelli di imaging e video, compresi i diffusissimi DivX.
Anche SanDisk dà una rinfrescata alla sua collezione di lettori multimediali con due new entry all’interno della serie Sansa, il minuscolo Clip e il recentissimo View. Il primo può essere considerato la risposta della casa californiana all’iPod Shuffle e al Creative Stone, i due player lillipuziani nati per i cultori della musica in movimento. Non a caso, il dispositivo ricorda esteticamente la “molletta” lanciata dalla Mela più di due anni fa (c’è infatti una clip che permette al lettore di essere attaccato ai vestiti), mentre sul piano funzionale c’è più di un’analogia con il player della società di Singapore. Come lo Stone Plus, infatti, anche il Sansa Clip punta su uno schermo integrato per agevolare la selezioni delle tracce e si avvale di alcune funzionalità accessorie (come radio e registratore vocale) particolarmente gradite dai musicofili. In linea con i concorrenti il prezzo, che è di 39,99 dollari per la versione da un gigabyte e di 59,99 dollari per quella da due.
Decisamente più virtuoso è il Sansa View, che oltre agli mp3 sa leggere anche le fotografie digitali, gli audiolibri e i video, compresi quelli ad alta definizione. Erede della serie e200, il Sansa View verrà proposto in due versioni, rispettivamente da 8 e 16 giga, a un prezzo di 149 o 199 dollari. Entrambi i modelli saranno espandibili rispettivamente fino a 16 e 24 giga attraverso le schede da 8 giga appena sfornate dalla casa (SanDisk, lo ricordiamo, è infatti anche il primo produttore al mondo di schede di memoria flash).
La palma dell’mp3 più originale spetta però al nuovo Rolly, l’ovetto danzante che Sony lancerà nei prossimi giorni sul mercato giapponese a un prezzo di circa 350 dollari. Si tratta di un lettore snodato con sei parti mobili (fra cui anche le caratteristiche alette copri-speaker) che possono muoversi ritmicamente a tempo di musica. Le prestazioni, va detto, non sono di primissima fascia (c’è solo un giga di spazio a disposizione e non c’è il display), ma - come si può notare da questo video – il nuovo player a uovo della Sony avrà sicuramente altre carte per conquistarsi le simpatie degli utenti.
Microsoft: Tribunale UE respinge ricorso di Bill Gates
Microsoft dovra' pagare la multa da 497 milioni di euro che gli e' stata comminata dall'Antitrust comunitario per abuso di posizione dominante. Il tribunale europeo di prima istanza ha infatti respinto il ricorso del gigante del software fondato da Bill Gates contro la decisione della Commissione europea del 2004. Il tribunale ha accolto solo alcuni elementi del ricorso di Microsoft, ma nella sostanza la decisione di tre anni della Commissione viene nel complesso confermata.
L'unico elemento a favore di Microsoft nella sentenza e' che la corte del tribunale di prima istanza ha annullato la nomina di un trustee formato da esperti che avrebbe dovuto monitorare e avere libero accesso a informazioni, documenti e alla fonte dei codici di Microsoft. Secondo il tribunale ''la Commissione europea ha ecceduto nei suoi poteri'' ritenendo che non c'e' fondamento giuridico nell'Unione europea per un tale organismo.
Per il resto la sentenza conferma la decisione della Commissione, in particolare l'abuso di posizione dominante da parte di Microsoft con relativa sanzione da 497 milioni di euro. Gli altri due punti forti della decisione della Commissione europea confermati dalla sentenza odierna sono l'obbligo per Microsoft di mettere in commercio una versione di Window senza Media Player e l'obbligo di fornire informazione circa l'interoperabilita' con Windows sostenendo che e' infondata la posizione dell'azienda di Redmon che nel ricorso ha evidenziato che il livello di interoperabilita' richiesto dalla Commissione europea darebbe la possibilita' di clonare Windows da parte dei concorrenti.
La sentenza del tribunale di prima istanza non mette comunque la parola fine all'annosa disputa tra Commissione UE e Microsoft. L'azienda di Bill Gates ha 60 giorni per presentare appello davabti all'alta corte di giustizia europea.
LA SENTENZA DIVIDE GLI ESPERTI
I commenti sulla sentenza si dividono in due partiti. Da una parte chi plaude alla condanna di Microsoft sottolinea che la decisione rappresenta la vittoria della liberta' di scelta dei consumatori. Dall'altra parte invece chi vede nella sentenza un pericoloso passo indietro dell'Unione europea che mette a rischio la capacita' e la liberta' di innovare da parte delle imprese.
''Il verdetto del tribunale e' un pericoloso campanello d'allarme per le aziende che investono nelle tecnologie innovative'' afferma Alec Burnside, partner dello studio legale Linklaters. ''La sentenza - aggiunge - mette in evidenza che non c'e' spazio per l'innovazione''. Burnside, che rappresenta la CompTIA (associazione globale del commercio) sottolinea inoltre che ''invece che sostenere l'Europa come capitale mondiale dell'innovazione, le politiche della Commissione rischiano di far tornare l'Europa ad essere la capitale mondiale del contenzioso''. Secondo il legale la sentenza odierna sferra un ''duro colpo alla tutela della proprieta' intellettuale, riducendo l'incentivo per il mercato a investire in ricerca, sviluppo in Europa''.
Anche per Jonathan Zuck, presidente di una associazione internazionale di 3.500 pmi che operano nell'Itc, sottolinea che ''oggi Microsoft non vince pero' sono soprattutto clienti e sviluppatori europei del software a perdere. La sentenza e' un pericoloso precedente sulla capacita' di proteggere l'innovazione da parte delle imprese''. ''E' un grande giorno per i consumatori europei'' afferma invece Thomas Vinje, partner dello studio Clifford Chanche ed esponente dell'associazione Ecis. ''Questa sentenza apre verso la prospettiva di una competizione dinamica nell'industria del software''.
La Fsfe (fondazione europea per il software libero) in un comunicato afferma che ''Microsoft non potra' piu' considerarsi al di sopra della legge'' e soprattutto oggi ''e' una pietra miliare per la concorrenza''.
Il contenzioso tra la Commissione e Microsoft dura da ben 9 anni e anche la sentenza di oggi potrebbe non mettere la parole fine. L'azienda di Bill Gates infatti potrebbe ricorrere all'Alta corte di giustizia europea ma prima di decidere intende leggere attentamente il dispositivo. La Commissione europea ha sempre dichiarato che la condanna di Microsoft risponde all'esigenza di tutelare i consumatori e la loro liberta' di scelta. Gli argomenti di Microsoft poggiano invece sul fatto che e' in discussione la liberta' di innovazione.
''Una grande piattaforma come Windows - afferma un esperto dell'Itc - crea una sorta di ecosistema per migliaia di sviluppatori di software. Per ogni dollaro di ricavi di Microsoft generato da Window questo ecosistema genera altri 7 dollari di ricavi''. La sentenza inoltre avra' effetti anche su altri dossier aperti dall'esecutivo comunitario sul settore. La Commissione infatti ha avviato un'inchiesta sulle pratiche di Microsoft riguardo al sistema operativo Vsta. Un'altra inchiesta riguarda Intel nel settore dei chip e la Rambus per la sua richiesta di royalties per l'utilizzo di alcune sue licenze per Drams (dynamic random access memory).
domenica 16 settembre 2007
sabato 15 settembre 2007
Il video del giorno: Dove evolution
Per chi ancora non l'avesse visto, ecco il video Dove Evolution, dove diventare bellissime è questione di trucco e pochi clic:
e la sua parodia:
e la sua parodia:
La dieta mediterranea da 1200 calorie
È studiata appositamente per chi, pur volendo perdere qualche chilo, non vuole rinunciare al gusto della tradizione. Nel menu, infatti, spiccano molte ricette mediterranee. Con piacevoli varianti.
COLAZIONE
- Latte parzialmente scremato con orzo (140 gr.) [in alternativa: un vasetto di yogurt alla frutta (125 gr.) e 50 ml di caffè o 50 ml di orzo]
- Un cucchiaino di zucchero (5 gr.)
- Due fette biscottate integrali (30 gr.) [in alternativa: biscotti secchi, pane, crackers, gallette o cracotte (30 gr.)]
PRANZO
- Un piatto medio di spaghetti olive e capperi (70 gr.) [in alternativa: gnocchi (100 gr.), riso (70 gr.), ravioli (80 gr.)]
- Un piatto medio di peperoni grigliati (150 gr.) [in alternativa: verdure crude con olio (90 gr.), verdure cotte con olio (150 gr.), legumi secchi con olio (30 gr.), verdure miste in padella (140 gr.)]
- Un cucchiaino di olio extra vergine di oliva (5 gr.) [in alternativa: olio di soia, di mais o vinacciolo (5 gr.)]
- Una coppetta media di fragole (160 gr.) [in alternativa: frutta fresca di stagione (140 gr.)]
- Acqua minerale
- Un bicchiere di vino
CENA
- Una fettina di paillard (120 gr.) [in alternativa: vitello, manzo, pollo o tacchino ai ferri (120 gr.); trota, dentice, sogliola, merluzzo, platessa, nasello o pesce spada (160 gr.); uova (100 gr.); bresaola, prosciutto crudo o cotto magri (80 gr.); coniglio o selvaggina (120 gr.); mozzarella, crescenza, fior di latte, quartirolo o ricotta (40 gr.); formaggi light (70 gr.) ]
- Una porzione media di carote grattuggiate (130 gr.) [in alternativa: verdure crude (130 gr.) o cotte (160 gr.)]
- Un cucchiaio di olio extra vergine d'oliva (5 gr.) [in alternativa: olio di semi, di mais o vinacciolo (5 gr.)]
- Pane di frumento ad esempio, una rosetta (60 gr.) [in alternativa: tre fette di pane (50 gr.) oppure un pacchetto di crackers (40 gr.) o tre pacchetti di grissini (40 gr.)]
- Mele (160 gr.) [in alternativa: frutta fresca di stagione (160 gr.)]
- Acqua minerale
- Un bicchiere di vino
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Puppato: «La politica impari da Grillo»
Il sindaco di Montebelluna: Beppe rappresenta la verità, dà voce alla gente
«E’ un movimento più spontaneo di quello dei girotondini»
Il feeling è nato circa un anno fa, quando Beppe Grillo ha voluto il sindaco di Montebelluna, Laura Puppato, alla prima di «Reset». E, di recente, alla domanda se ci fosse un politico in Italia che gli andasse a genio, Grillo ha indicato proprio il sindaco di Montebelluna Laura Puppato. Ovvio che i «grillini» oggi si sentano a casa, in quel di Montebelluna.
Ed è anche ovvio che l’amministrazione comunale montebellunese veda in Beppe Grillo un amico e alleato. Anche perché, a sentire Laura Puppato, proprio da azioni come quelle di Beppe Grillo la politica può trovare giovamento e nuova linfa.
Sindaco Puppato, Beppe Grillo e i suoi grillini possono essere definiti un nuovo soggetto politico?
«No assolutamente. Credo che i grillini siano identificati come un nuovo modo di fare politica, come la voce di istanze sentite dalla gente comune che, per mille e più ragioni, si espone con difficoltà e non riesce a trasformarle in voce di popolo e mobilitazione di piazza da far arrivare ai partiti di tutti i colori e alle istituzioni. Quella di Grillo è una voce che è utilmente riuscita a catalizzare le più evidenti volontà della gente, fornendo, non solo lui chiaramente, strumenti di conoscenza attenta, sensibile e responsabile».
Prima i girotondini, adesso i grillini: i secondi hanno forse occupato lo spazio lasciato libero, da tempo, dai primi?
«No, si tratta di qualcosa di diverso. I grillini fanno una politica di strada, su cui in parte si è formata anche la nostra nascita e la nostra crescita come lista civica comunale. Strada intesa nel senso bello del termine, come la politica del resto. E’ un movimento più spontaneo di quello dei girotondi, un movimento che usa nella fase iniziale tantissimo internet come momento di confronto e di scambio di informazioni e la strada come fase finale, per denunciare una politica che non rappresenta l’italiano medio, il quale non è un delinquente e non si vanta di aver subìto una condanna come fanno invece certi politici».
C’è un po’ di populismo in questo modo di fare politica?
«La critica è la cosa più facile da fare, ma quello di Beppe Grillo non è un parlare alla pancia: è una analisi seria, molto seria, puntuale, indiscutibile. Come il mettere in evidenza che il 15 per cento dei rappresentanti in Parlamento ha subìto una condanna in primo grado o già passata in giudicato ed è una percentuale superiore a quella del rione Sanità, che è ritenuto un’area ad alto rischio ma dove la percentuale dei condannati si ferma al 10 per cento. Come lo spiegare che siamo governati da una casta costosissima. Non è populismo dire che uno deve prima dimostrare quanto vale e poi prenda il salario conseguente. Non è populismo dire che ci sono privilegi assurdi, che 12 mila macchine blu date anche a persone di cui nessuno si ricorda chi siano sono una assurdità. A meno che non ci spieghino che l’Italia è un Paese ad alto rischio di criminalità, che qui la situazione della sicurezza è peggiore che in Colombia. Il problema invece è che quando qualcuno ottiene un privilegio, non lo vuole più dismettere. Il populismo è parlare alla pancia per slogan senza contenuti, non quello che fa Beppe Grillo».
Può quindi essere utile quanto stanno facendo Grillo e i grillini per la sinistra?
«E’ di grande utilità, guai a chi non lo capisce. Beppe Grillo è la politica vera, non l’antipolitica, perchè rappresenta la verità. La politica infarcita di menzogne è al termine, non si può di continuo smentire le proprie dichiarazioni, contraddirsi da un giorno all’altro. La superficialità ha fatto il suo tempo, oggi c’è bisogno di verità, di concretezza, di confronto. Per queste ragioni Grillo è il contrario del populismo e la sua azione può essere utilissima alla sinistra».
Per voi sindaci i messaggi di Grillo possono essere utili?
«Sì, perchè ci possono aiutare a modificare i rapporti tra la popolazione e le istituzioni. Tutti dicono che bisogna salvare l’Italia, che stiamo vivendo la peggiore emergenza, che non è quella economica o della sicurezza. La vera emergenza è una società che non partecipa, che non crede più, che si sente vinta, rassegnata, sconfitta o si lascia andare al più becero qualunquismo. Anche l’azione di Beppe Grillo ci può quindi aiutare a far cambiare atteggiamento alla gente».
Fonte: La Repubblica di Treviso
espresso.repubblica.it
«E’ un movimento più spontaneo di quello dei girotondini»
Il feeling è nato circa un anno fa, quando Beppe Grillo ha voluto il sindaco di Montebelluna, Laura Puppato, alla prima di «Reset». E, di recente, alla domanda se ci fosse un politico in Italia che gli andasse a genio, Grillo ha indicato proprio il sindaco di Montebelluna Laura Puppato. Ovvio che i «grillini» oggi si sentano a casa, in quel di Montebelluna.
Ed è anche ovvio che l’amministrazione comunale montebellunese veda in Beppe Grillo un amico e alleato. Anche perché, a sentire Laura Puppato, proprio da azioni come quelle di Beppe Grillo la politica può trovare giovamento e nuova linfa.
Sindaco Puppato, Beppe Grillo e i suoi grillini possono essere definiti un nuovo soggetto politico?
«No assolutamente. Credo che i grillini siano identificati come un nuovo modo di fare politica, come la voce di istanze sentite dalla gente comune che, per mille e più ragioni, si espone con difficoltà e non riesce a trasformarle in voce di popolo e mobilitazione di piazza da far arrivare ai partiti di tutti i colori e alle istituzioni. Quella di Grillo è una voce che è utilmente riuscita a catalizzare le più evidenti volontà della gente, fornendo, non solo lui chiaramente, strumenti di conoscenza attenta, sensibile e responsabile».
Prima i girotondini, adesso i grillini: i secondi hanno forse occupato lo spazio lasciato libero, da tempo, dai primi?
«No, si tratta di qualcosa di diverso. I grillini fanno una politica di strada, su cui in parte si è formata anche la nostra nascita e la nostra crescita come lista civica comunale. Strada intesa nel senso bello del termine, come la politica del resto. E’ un movimento più spontaneo di quello dei girotondi, un movimento che usa nella fase iniziale tantissimo internet come momento di confronto e di scambio di informazioni e la strada come fase finale, per denunciare una politica che non rappresenta l’italiano medio, il quale non è un delinquente e non si vanta di aver subìto una condanna come fanno invece certi politici».
C’è un po’ di populismo in questo modo di fare politica?
«La critica è la cosa più facile da fare, ma quello di Beppe Grillo non è un parlare alla pancia: è una analisi seria, molto seria, puntuale, indiscutibile. Come il mettere in evidenza che il 15 per cento dei rappresentanti in Parlamento ha subìto una condanna in primo grado o già passata in giudicato ed è una percentuale superiore a quella del rione Sanità, che è ritenuto un’area ad alto rischio ma dove la percentuale dei condannati si ferma al 10 per cento. Come lo spiegare che siamo governati da una casta costosissima. Non è populismo dire che uno deve prima dimostrare quanto vale e poi prenda il salario conseguente. Non è populismo dire che ci sono privilegi assurdi, che 12 mila macchine blu date anche a persone di cui nessuno si ricorda chi siano sono una assurdità. A meno che non ci spieghino che l’Italia è un Paese ad alto rischio di criminalità, che qui la situazione della sicurezza è peggiore che in Colombia. Il problema invece è che quando qualcuno ottiene un privilegio, non lo vuole più dismettere. Il populismo è parlare alla pancia per slogan senza contenuti, non quello che fa Beppe Grillo».
Può quindi essere utile quanto stanno facendo Grillo e i grillini per la sinistra?
«E’ di grande utilità, guai a chi non lo capisce. Beppe Grillo è la politica vera, non l’antipolitica, perchè rappresenta la verità. La politica infarcita di menzogne è al termine, non si può di continuo smentire le proprie dichiarazioni, contraddirsi da un giorno all’altro. La superficialità ha fatto il suo tempo, oggi c’è bisogno di verità, di concretezza, di confronto. Per queste ragioni Grillo è il contrario del populismo e la sua azione può essere utilissima alla sinistra».
Per voi sindaci i messaggi di Grillo possono essere utili?
«Sì, perchè ci possono aiutare a modificare i rapporti tra la popolazione e le istituzioni. Tutti dicono che bisogna salvare l’Italia, che stiamo vivendo la peggiore emergenza, che non è quella economica o della sicurezza. La vera emergenza è una società che non partecipa, che non crede più, che si sente vinta, rassegnata, sconfitta o si lascia andare al più becero qualunquismo. Anche l’azione di Beppe Grillo ci può quindi aiutare a far cambiare atteggiamento alla gente».
Fonte: La Repubblica di Treviso
espresso.repubblica.it
Rissa tra Nina Moric e la Gregoraci
Orrenda rissa televisiva, tipica del mondo del gossip, tra Nina Moric, Elisabetta Gregoraci e la partecipazione di Fabrizio Corona... uno scambi di idee per nienete ortodosso, tipico esempio di arroganza televisiva ed esposizione mediatica delle vicende personali... da non perdere.
Melita Toniolo, fenomeno sexy 2007
Sempre nuda, sempre sexy, sempre al centro dell'attenzione la bella Melita, ancora di più nel backstage trasmesso da Italia 1, nel corso della trasmissione Lucignolo, nel quale la modella si esibisce in tutta la sua fisicità... nuda nuda nuda, così come ci ha abituato nel corso di tutta l'estate 2007. In Italia non è facile sfondare con le proprie capacità intelletuali e Melita questo lo sa bene; la sua cultura, il suo carisma, le sue capacità oratorie non sono sufficienti e quindi melita ha deciso di usare il suo corpo per fare successo. Qualcuno se la sente di condannarla?
Guardate alcuni scatti:
Lucidare il legno
La lucidatura serve ad ottenere una superficie protetta, nonché lisca e brillante.
Prima di lucidare il legno è necessario levigare. Relativamente ai mobili antichi la levigatura è preceduta dalla sverniciatura. Quindi la lucidatura a volte è preceduta dall’operazione di sverniciatura e levigatura. Per aver un buon risultato la sverniciatura deve essere realizzata con la massima cura, portando allo stato grezzo le superficie del mobile in ogni suo punto, usando un prodotto a base di metilene. Dopo aver sverniciato tutte le superficie del mobile interessato, si passa alla levigatura a mezzo carte vetrate, pagliette,ecc. dopo aver trattato le parti interessate con il turapori. In sintesi, relativamente alla sverniciatura usare preferibilmente uno sverniciatore con cloruro di metilene ; applicare lo sverniciatore con un’apposita spazzola di nylon proteggendosi con i guanti e aspettare 10/15 minuti. Togliere, quindi, con una spatola la pellicola gonfia. Ripetere l’operazione se necessario. Applicare con il cotone due tre strati di turapori e, quindi, levigare con carte vetrate, pagliette, ecc. La lucidatura rapprenda, quindi, l’ultima delle operazioni di restauro di un mobile e viene eseguita dopo la sverniciatura e levigatura. La scelta del tipo di lucidatura deve tener conto del mobile che stiamo trattando, nonché dell’uso che dello stesso si intende fare. L’operazione di lucidatura interessa, in genere, i mobili antichi oggetto di restauro. In quest’ultima fattispecie, possiamo optare per una lucidatura “a gommalacca” o “a cera”. La gommalacca si può applicare con un pennello o con uno stoppino o tampone, dipende dal risultato che si vuole ottenere. Per i mobili rustici che sin dall’origine non hanno ricevuto un trattamento accurato (pori aperti), la gommalacca può essere applicata con un pennello; in genere in questo caso si usa il metodo misto nel senso che dopo la verniciatura con gommalacca a pennello i mobili (rustici a pori aperti) si rifiniscono con tampone (detto anche stoppino) . Per ottenere un risultato migliore si usa il tampone al posto del pennello anche per stendere sia la gommalacca che la cera; in questo caso il tutto andrebbe preceduto dalla c.d. operazione di “pomiciatura” per otturare i pori. In realtà, a voler essere più precisi, la lucidatura si potrebbe sdoppiare in tre fasi: la pomiciatura, la “ lucidatura vera e propria”, brllantatura. La pomiciatura serve ad otturare i pori; la lucidatura vera e propria per lucidare il legno, mentre la brllantatura per rendere le superficie più che lucide, brillanti. Tutte queste tre operazione venno eseguite con il c.d. tampone. Esso è costituito da un cuscinetto, formato da un anima interna rappresentata da una pezzuola di lana, avvolta in una tela bianca di cotone e di lino. Per entrambe le tre fasi viene usato il descritto tampone nonché gommalacca diluita nell’alcool, variamente concentrata a secondo della fase: per la pomiciatura (chiusura dei pori) si usa mezzo etto di gommalacca in un litro di alcool, per la lucidatura vera e propria si usa mezzo etto di gommalacca in mezzo litro di alcool, mentre per la lucidatura finale, ossia per la brillantatura si usa lo stesso preparato utilizzato per la lucidatura, avendo l’attenzione di usare un tampone realizzato con una tela di cotone e lino molto più sottile. Per la pomiciatura, la polvere di pomice, impiegata per otturare i pori, non deve essere sciolta nel preparato di gommalacca e alcool ma “stesa”, spolverata” sulla superficie i cui pori occorre otturare, agendo col tampone e la gommalacca sciolta nell’alcool. Per la lucidatura e la brillantaura non usare il tampone impiegato per la pomiciatura, usare un nuovo tampone per ogni fase.Tra la fase della pomiciatura (otturazione pori) e la lucidatura far passare almeno un paio di giorni, e così di seguita tra le varie fasi, per permettere alla gommalacca di asciugare; infatti, l’ acool evapora lasciando un sottilissimo strato di gommalacca che asciugandosi fa risaltare le venature ed il colore del legno. L’arte del lucidare il legno richiede esperienza, manualità, pazienza e tempo, ma si ottengono buone soddisfazioni. Man mano che si procede con le diverse “mani” utilizzare gommalacca sempre più diluita. E’ bene memorizzare che quando parliamo di “mani” non intendiamo quelle tra le varie imbevute del tampone, bensì quelle eseguite in giorni diversi; per uno risultato accettabile effettuare almeno 4/5 mani, dopo la pomiciatura.- Come già detto la brillantature rapprenda l’operazione finale, la più delicata e difficile, ma è anche quella che dà più soddisfazione, è quella che porta al risultato finale, al prodotto finito, al prodotto brillante. Usare, in questa fase gommalacca molto diluita e tamponi realizzati esternamente con un pezzuola di cotone e lino dalla trama sottilissima. – Usando una gommalacca meno diluita sembrerebbe raggiungere prima il risultato con un numero inferiore di mani (far trascorrere almeno due giorni tra due mani consecutiva); è consigliabile usare una gommalacca più diluita e quindi far qualche mano in più, ottenendo un risultato migliore, evitando più facilmente i possibili errori che di certo non mancano. Riguarda l’intervallo di tempo tra una mano e l’altra, diversi anni fa si aspettava anche dieci giorni. Questo anche in considerazione della minore bontà dei prodotto all’epoca esistenti. Quando la gommalacca relativa ad una mano non è asciugata perfettamente, il passaggio del tampone crea le c.d. “bruciature” , ossia asporta parte della gommalacca della precedente mano. In questo caso non sono possibili rimedi, interventi parziali e localizzati laddove si è verificato l’inconveniente. E’ necessario rimuovere , utilizzando lana d’acciaio finissima, per poi iniziare di nuovo tutta l’operazione. La lucidatura attuato con il metodo misto è quella che prevede il passaggio della cera sopra una superficie già trattata con la gommalacca. Quest’ ultima si può stendere col pennello o col tampone, quindi passare tutte le superficie con lana d’acciaio finissimo, spolverando la polvere generata con apposito pennello. Ripetere l’operazione più volte (varie mani) a distanza di almeno un paio di giorni, utilizzando gommalacca sempre più diluita. Se la gommalacca viene stesa con il tampone (in luogo del pennello), iniziare il tutto con l’operazione di pomiciatura ( otturazione pori), procedendo come detto innanzi.
L'angolo dei preferiti: La classifica dei migliori film secondo noi...
Ecco aperto un sondaggio che verrà riproposto periodicamente per stilare una classifica dei migliori film di sempre.
Film che hanno segnato per qualche motivo le vostre menti e la vostra vita, quindi non necessariamente i soliti blasonati e sopravvalutati, ma quelli che realmente si sono impressi nei nostri cuori.
Cercherò di fare una mia classifica personale dividendo i film per categoria, sarei felice se vorreste commentare l'articolo aggiungendo la vostra classifica, così da potere periodicamente completare quella che sarà una lista di film da guardare assolutamente nella nostra vita.
Cominciamo:
Film di guerra:
-Apocalypse Now
-Full Metal Jacket
-Black Hawk Down
-Salvate il soldato Ryan
-Pearl Harbor
-Fuga per la vittoria
-Schindler's list
Film d'azione/avventura:
-Fight Club
-Jurassic Park
-La maledizione della prima luna 1-2
-Sin city
-Mission impossible 1-2
-Mr. & Ms. Smith
-Braveheart
-Top Gun
-Fast and Furious
-2Fast & 2Furious
-I Goonies
-The running man
-True Lies
-Indipendence day
-Men in black 1-2
-Commando
-Predator
-Giorni di tuono
-Cliffhanger
-Giorni contati
-Grosso guaio a Chinatown
-Rambo1-2
-Laguna blu
-All'inseguimento della pietra verde
-I guerrieri della notte
-Dredd
-Blade
-The Matrix
-Arma letale 1-2-3-4
-Batman
-E.T.
-Terminator 1-2
Film comici:
-I gemelli
-Fermati o mamma spara
-Una poltrona per due
-Fantozzi
-L'uomo d'acqua dolce
-La fame e la sete
-Il principe delle donne
-Scary movie1-2-4
-Il professore matto
-Attila flagello di Dio
-Ti presento i miei
-Mi presenti i tuoi
-Ace Ventura, l'Acchiappanimali
-Ace Ventura, Missione Africa
-The Mask
Film Fantasy:
-Il signore degli anelli 1-2-3
-Harry Potter 1-2-3
-Labirinth
-La storia infinita
-Willow
-Conan il barbaro
Film Pulp/Horror:
-Pulp fiction
-Le iene
-Jackie Brown
-Four Rooms
-Dal tramonto all'alba
-La casa dei mille corpi
-La casa del Diavolo
-Hostell
-Nightmare 1-2-3-4-5-6
-IT
Film Thriller:
-Il silenzio degli innocenti
-Hannibal
-Red Dragon
-Il collezionista di ossa
-Seven
-I soliti sospetti
-Scream
-Saw, l'Enigmista
-Saw 2, la soluzione dell'enigma
Film speciali (sezione particolare per i film più belli che non dimenticherò mai)
-American history X
-Le ali della libertà
-Cape Fear
-Il miglio verde
-The Shining
-L'esorcista
-American Beauty
-Constantine
-Premonizioni
-Cast Away
-Il tagliaerbe
-Edward mani di forbice
-Beetlejuice
-Bronx
-The Truman Show
-Carlito's Way
-Scarface
-Arancia meccanica
-The Doors
-Rain man
-The elephant man
Film che devo rivedere:
-Erasehead di David Lynch (film psicologico molto forte nei contenuti, non per tutti)
-Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato (come sopra, vecchio film/documentario accusato di essere uno snuff movie)
Film migliori in assoluto (per me ovviamente):
1-American History X
2-Scarface
3-Carlito's way
4-Bronx
5-The Shining
6-Arancia meccanica
7-IT
8-Seven
9-Fight Club
10-I Guerrieri della notte
11-Rain man
Top 20 Registi:
1-Stanley Kubrick
2-Quentin Tarantino
3-David Lynch
4-Steven Spielberg
5-Ridley Scot
6-Francis Ford Coppola
7-Oliver Stone
8-Tim Burton
9-David Fincher (Fight Club, Seven)
10-Barry Levinson (Rain Man)
11-Martin Scorsese
12-James Cameron
13-Brian de Palma
14-John Woo
15-Luc Besson
16-Woody Allen
17-Spike Lee
18-Pedro Almodovar
19-Sergio Leone
20-Ron Howard
Microsoft aggiorna in modo silente i sistemi
Negli scorsi giorni alcune fonti di informazione specializzate in argomenti relativi alla sicurezza informatica hanno diffuso importanti informazioni relative agli aggiornamenti Microsoft. Non ci riferiamo al consueto appuntamento mensile gli update dei prodotti Microsoft, ormai universalmente denominato "patch day", ma facciamo riferimento a un'altra vicenda che merita di essere citata e approfondita.
Alcuni utenti hanno segnalato alla newletter Windows Secret che alcuni file del sistema operativo venivano aggiornati da remoto senza la preventiva autorizzazione dell'utente. Non ci riferiamo ovviamente allo strumento Microsoft Update infatti, in questo caso, l'aggiornamento forzato prende altre vie.
A meritare le attenzioni di Microsoft sono i seguenti file di Windows Vista: wuapi.dll, wuapp.exe, wuauclt.exe, wuaueng.dll, wucltux.dll, wudriver.dll, wups.dll, wups2.dll e wuwebv.dll. Ma anche Windows XP non è immune a questa particolare modalità di aggiornamento, infatti è stato scoperto che anche i file cdm.dll, wuapi.dll, wuauclt.exe, wuaucpl.cpl, wuaueng.dll, wucltui.dll, wups.dll, wups2.dll e wuweb.dll hanno subito modifiche. Il nome dei file appena citati è abbastanza autoesplicativo: sono alcuni componenti del sistema di aggiornamento di Microsoft. Stando a varie fonti in rete questi file vengono aggiornati anche su sistemi in cui l'opzione automatica di Windows Update è stata disabilita.
Microsoft Watch dedica un ampio approfondimento in merito alla vicenda e analizza anche la documentazione distribuita con i vari sistemi operativi in merito a privacy e problematiche di sicurezza. Joe Wilcox ricorda come lo strumento Windows Update sia estremamente chiaro nelle proprie impostazioni: totalmente automatico nell'applicare le patch, disabilitato oppure con altri due differenti gradi di intervento che necessitano conferma esplicita da parte dell'utente. In nessun caso, quindi, è previsto un arbitrario e forzato aggiornamento del sistema.
Emerge quindi che Microsoft potrebbe avere una modalità alternativa per intervenire da remoto su macchine che utilizzano Microsoft Windows XP o Vista, una modalità alternativa che prevarica i canonici strumenti di Windows Update e, soprattutto, che non richiede autorizzazioni all'utente.
Queste segnalazioni hanno già sollevato qualche critica da parte degli esperti di sicurezza: nessuno al momento crede che tali aggiornamenti abbiano natura malevola, ma ad alimentare le discussioni pare essere la modalità silente con cui tali modifiche sono state applicate. Alcune dichiarazioni accomunano il comportamento degli strumenti Microsoft in questa particolare circostanza a quelli di un worm.
In ambito domestico un sistema di semplice aggiornamento e che richiede il minor intervento possibile a utenti inesperti può essere considerato il principale obiettivo, ma in realtà aziendali, in cui vi siano problematiche di sicurezza e precise policy da seguire, un comportamento così arbitrario può lasciare un minimo di sconcerto.Non è da escludere che Microsoft possa rilasciare una propria nota chiarificatrice nei prossimi giorni.
UPDATE
Microsoft, per voce di Nate Clinton -Program Manager Windows Update - ha pubblicato una nota in cui viene descritta tutta la vicenda. Il tutto risulta assai chiaro e circostanziato: di fatto vengono confermate tutte le osservazioni riportate nelle varie news online tranne una circostanza. Microsoft ribadisce che l'aggiornamento dei componenti Windows Update non avviene qualora tale opzione sia disabilitata dall'utente.
Nate Clinton nel suo intervento pare affermare che, forse, il comportamento di Microsoft non è stato estremamente trasparente con la clientela: in futuro tale approccio dovrà essere migliorato evitando anche ogni possibile fraintendimento.
Fabio Boneschi
www.hwupgrade.it
Frasi e citazioni famose dai film... parte 1
1. "In realtà, agente, il mio nome è Bond. James Bond." "Già, e io sono Superman. E lei è sempre in arresto". (Roger Moore, nel film "007: Bersaglio mobile")
2. Anya: "Ho seguito un corso di sopravvivenza in Siberia!". James Bond: "Come molti dei tuoi compatrioti, credo..." (da "007: La spia che mi amava")
3. "Ammiro la sua fortuna, mister…". "Bond, James Bond". (Sylvia Trench a Sean Connery in "007: Licenza di uccidere")
4. "Sembra la pistola di una donna…". "Conosce bene le armi, mister Bond?". "No, conosco un po' le donne…". (Sean Connery a Largo in "007: Thunderball")
5. I mussulmani si depilano le parti intime. Non mi stupisce che poi diventino terroristi. (Dal film "100 ragazze")
6. Quando i tipi di 130 kili dicono certe cose, i tipi di 60 kili li ascoltano. (Michel Audiard) (dal film "100.000 dollari al sole")
7. Duff: "Prima di cominciare, pero', promettiamo di non dire piu' brutte cose l'un l'altra come al solito". Melanie: "Io non ho mai detto brutte cose sul tuo conto". Duff: "Troia bugiarda!". (dal film "110 e frode", 2002)
8. Mattias: «Definizione di uno scienziato: un uomo che non ha capito niente, finché non è rimasto niente da capire". (dal film "1975: occhi bianchi sul pianeta terra" di Boris Segal)
9. Chiamami Iena. (Kurt Russel in "1997 - Fuga da New York")
10. "Mi ucciderai, adesso, Jena?". "Ora sono troppo stanco, forse più tardi...". (Jena Plissken in "1997 - Fuga da New York")
11. Non ti sognare neppure di prendere la cabriolet, ti vola il gel dai capelli... (da "2 Fast 2 Furious")
12. Ho paura... (il computer HAL a Bowman in "2001- Odissea nello spazio")
13. Nessun calcolatore della serie 9000 ha mai commesso un errore o alterato un'informazione. Noi siamo, senza possibili eccezioni di sorta, a prova di errore e incapaci di sbagliare. (Hal 9000, in "2001 - Odissea nello spazio", 1968)
14. Mio Dio... è pieno di stelle! (Keir Duellea, in "2010: l'anno del contatto")
15. Io so perche' si chiama cappella. Perche' e' una cosa sacra! (Da "40 giorni, 40 notti")
16. Edwige Fenech: "Non abuserà di me?". Cav. Morelli (Thomas Milian): "Sì, abuserò grandemente di lei, sarà la mia gran abusata!". (dall'episodio 'La Cavallona' del film "40° all'ombra del lenzuolo" di Sergio Corbucci)
17. "Sa come fa una donna a eccitare un uomo?". "Come?". "Appare e basta". ("6 giorni 7 notti" di Ivan Reitman)
18. Se danzi col diavolo, il diavolo non cambia. E' il diavolo che cambia te. (If you dance with the devil, the devil don't change. The devil changes you). (Nicolas Cage in "8mm - Delitto a luci rosse")
19. "Nella vita ci sono tre regole: 1) C'e' sempre una vittima. 2) L'importante e' che non sia tu". "E la terza?". "Me la sono dimenticata". (Il commesso del sexy shop a Nicholas Cage in "8mm delitto a luci rosse")
2. Anya: "Ho seguito un corso di sopravvivenza in Siberia!". James Bond: "Come molti dei tuoi compatrioti, credo..." (da "007: La spia che mi amava")
3. "Ammiro la sua fortuna, mister…". "Bond, James Bond". (Sylvia Trench a Sean Connery in "007: Licenza di uccidere")
4. "Sembra la pistola di una donna…". "Conosce bene le armi, mister Bond?". "No, conosco un po' le donne…". (Sean Connery a Largo in "007: Thunderball")
5. I mussulmani si depilano le parti intime. Non mi stupisce che poi diventino terroristi. (Dal film "100 ragazze")
6. Quando i tipi di 130 kili dicono certe cose, i tipi di 60 kili li ascoltano. (Michel Audiard) (dal film "100.000 dollari al sole")
7. Duff: "Prima di cominciare, pero', promettiamo di non dire piu' brutte cose l'un l'altra come al solito". Melanie: "Io non ho mai detto brutte cose sul tuo conto". Duff: "Troia bugiarda!". (dal film "110 e frode", 2002)
8. Mattias: «Definizione di uno scienziato: un uomo che non ha capito niente, finché non è rimasto niente da capire". (dal film "1975: occhi bianchi sul pianeta terra" di Boris Segal)
9. Chiamami Iena. (Kurt Russel in "1997 - Fuga da New York")
10. "Mi ucciderai, adesso, Jena?". "Ora sono troppo stanco, forse più tardi...". (Jena Plissken in "1997 - Fuga da New York")
11. Non ti sognare neppure di prendere la cabriolet, ti vola il gel dai capelli... (da "2 Fast 2 Furious")
12. Ho paura... (il computer HAL a Bowman in "2001- Odissea nello spazio")
13. Nessun calcolatore della serie 9000 ha mai commesso un errore o alterato un'informazione. Noi siamo, senza possibili eccezioni di sorta, a prova di errore e incapaci di sbagliare. (Hal 9000, in "2001 - Odissea nello spazio", 1968)
14. Mio Dio... è pieno di stelle! (Keir Duellea, in "2010: l'anno del contatto")
15. Io so perche' si chiama cappella. Perche' e' una cosa sacra! (Da "40 giorni, 40 notti")
16. Edwige Fenech: "Non abuserà di me?". Cav. Morelli (Thomas Milian): "Sì, abuserò grandemente di lei, sarà la mia gran abusata!". (dall'episodio 'La Cavallona' del film "40° all'ombra del lenzuolo" di Sergio Corbucci)
17. "Sa come fa una donna a eccitare un uomo?". "Come?". "Appare e basta". ("6 giorni 7 notti" di Ivan Reitman)
18. Se danzi col diavolo, il diavolo non cambia. E' il diavolo che cambia te. (If you dance with the devil, the devil don't change. The devil changes you). (Nicolas Cage in "8mm - Delitto a luci rosse")
19. "Nella vita ci sono tre regole: 1) C'e' sempre una vittima. 2) L'importante e' che non sia tu". "E la terza?". "Me la sono dimenticata". (Il commesso del sexy shop a Nicholas Cage in "8mm delitto a luci rosse")
L'immagine del giorno
Il video del giorno
Fantastico Antonio Albanese che interpreta Alex Drastico durante lo spettacolo teatrale intitolato "Uomo"
Uno spezzone esilarante in cui maledice il ladro del suo motorino!
Uno spezzone esilarante in cui maledice il ladro del suo motorino!
Curiosità sui registi cult
* È stato Tarantino a suggerire all'amico Robert Rodriguez il nome dell'episodio finale della trilogia di El Mariachi, C'era una volta in Messico (Once Upon a Time in Mexico), un omaggio a Sergio Leone, regista adorato da Tarantino. Sono entrambi membri della casa di produzione A Band Apart, della quale fanno parte anche John Woo e Luc Besson
* Tarantino ha avuto una relazione con la regista Sofia Coppola, vincitrice di un Golden Globe e di un Oscar per la sceneggiatura di Lost in Translation - L'amore tradotto, come anche con l'attrice vincitrice di un Oscar, Mira Sorvino. Erano circolate anche diverse voci su una sua relazione con la sua musa Uma Thurman. Il regista ha sempre precisato, però, che la loro relazione è puramente platonica.
* Tarantino ha sempre parlato del personaggio di Clarence in Una vita al massimo come di un personaggio molto autobiografico. Clarence è anche il nome del protagonista di My Best Friend's Birthday, interpretato dallo stesso Tarantino, un film amatoriale scritto e diretto nel 1987, quando era al lavoro sulla sceneggiatura di Una vita al massimo.
* Quentin quando non conosceva ancora tutta la terminologia cinematografica domandava sovente ai propri cameramen "Give me a Leone", cioè ("Datemi un Leone"), per ottenere uno di quei fantastici primi piani sugli occhi tanto cari a Sergio Leone.
* Una curiosità è senza dubbio il collegamento tra Kill Bill e Pulp Fiction: in quest'ultimo nel dialogo in cui Mia (Uma Thurman) racconta a Vincent Vega (John Travolta) del suo tentativo di sfondare in TV con l' episodio pilota di una serie televisiva, Volpi Forza 5; i personaggi che descrive sono praticamente le ragazze dello squadrone della morte DIVAs che appaiono in Kill Bill.
* Cosa c'è nella valigetta che Vincent (John Travolta) e Jules (Samuel L. Jackson) recuperano e consegnano a Marsellus Wallace (Ving Rhames) in Pulp Fiction, la cui combinazione è 666? Varie ipotesi sono state fatte nel tempo, e lo stesso Tarantino non ha mai dato una risposta; tra le più fantasiose idee vi è quella secondo la quale nella valigetta via sia l'anima di Marsellus Wallace, che secondo un'antico rito veniva estratta da dietro il collo; infatti, come si può notare nella prima scena in cui Marsellus compare, quella con Butch (Bruce Willis), proprio dietro al collo si nota un cerotto. Secondo altre ipotesi potrebbe contenere: i diamanti della rapina de Le Iene, il vestito dorato del "fantasma di Elvis Presley" indossato da Val Kilmer in Una vita al massimo, materiale radioattivo come in quella simile in Un bacio e una pistola di Robert Aldrich, un premio Oscar (poi effettivamente vinto per la sceneggiatura originale).
* L'unico film ad aver mai terrorizzato Tarantino, per sua stessa ammissione, è stato Bambi della Disney, che a sei anni lo fece piangere e uscire dal cinema anzitempo, nonostante la madre lo avesse sempre abituato a vedere fin da piccolo film violenti e sanguinolenti.
* Tarantino soffre di dislessia.
* Anche se tutti i suoi film hanno a che fare con il crimine, l'unico rapporto diretto con la giustizia di Tarantino è stato un arresto per aver taccheggiato il romanzo The Switch di Elmore Leonard all'età di 15 anni; è il primo libro nel quale compaiono i personaggi di Louis e Ordell, che Tarantino avrebbe portato sul grande schermo in Jackie Brown, tratto da un altro romanzo di Leonard, Rum Punch.
* I protagonisti dei suoi film generalmente guidano automobili del gruppo General Motors, in particolare Chevrolet e Cadillac; le sigarette che fumano, le Red Apple, sono invece di fantasia.
* Spesso nei suoi film compare una scena dove si sente una musica che svanisce per ricomparire:
o Le Iene (la scena dell'orecchio)- Mr Blonde (Michael Madsen) va verso la macchina e torna indietro.
o Pulp Fiction (la scena del banco dei pegni)- Butch Coolidge (Bruce Willis) scappa al piano di sopra e ritorna con una katana.
o Jackie Brown (la morte di Beaumont Livingston) - Beaumont Livingston (Chris Tucker) è nel bagagliaio di una macchina guidata da Ordell Robbie (Samuel L. Jackson). La radio è accesa e la macchina si allontana dalla cinepresa, fa una inversione a U, tornando verso la cinepresa.
* Quasi tutti i suoi film sono ambientati a Los Angeles (Kill Bill è una eccezione, anche se alcune scene vi hanno luogo)
* Spesso fa riferimenti a musiche di film e programmi televisivi cult.
* Generalmente esistono nelle sue pellicole molte connessioni (talvolta non banali) a suoi film precedenti. Secondo alcuni, Tarantino ha quasi creato un suo mondo. Per esempio, il personaggio di John Travolta in "Pulp Fiction" è il fratello del personaggio di Michael Madsen in "Le Iene": hanno lo stesso cognome (Vega) e nomi propri simili (Vincent e Vic) e si somigliano notevolmente (capelli scuri, indossano abiti simili in molte scene dei rispettivi film). Si dice che il personaggio di Harvey Keitel in "Le Iene", Larry Dimmick, sia imparentato con il personaggio di Quentin Tarantino in "Pulp Fiction", Jimmy Dimmick.
* Quentin Tarantino ha un QI di 160. Ha lasciato gli studi prima di finire le superiori.
* Tarantino è un fan di Godzilla.
* L'artificio stilistico dell'inquadratura nella visuale della pallottola sparata presente in Matrix era già stato usato da Oliver Stone e Quentin Tarantino nel film Assassini nati, di cui sono, rispettivamente, regista e sceneggiatore. Nella scena iniziale, infatti, per due volte viene utilizzata una tecnica simile: una volta per lo sparo di un proiettile, un'altra per il lancio di un coltello.
* In molti dei suoi film compare una scena in cui tre o più personaggi si puntano la pistola a vicenda, una tecnica nota come mexican standoff.
* Spesso seleziona artisti comici per ruoli piccoli: Steven Wright è un DJ in "Le Iene", Kathy Griffin una testimone in "Pulp Fiction", Julia Sweeney è Raquel in "Pulp Fiction", Phil LaMarr è Marvin in "Pulp Fiction", Chris Tucker è Beaumont Livingston in "Jackie Brown".
* Spesso compaiono lunghi primi piani di una faccia di una persona mentre qualcun altro sta parlando senza essere inquadrato (la sposa mentre parla Bill, o Butch mentre parla Marsellus).
* Tarantino non ha inventato ma reso popolare il trunk shot, l'inquadratura da un portabagagli (vedi "Le Iene", "Pulp Fiction", "Dal tramonto all'alba", "Jackie Brown" e "Kill Bill").
* Anche se i suoi personaggi non fanno uso del bagno, Tarantino include spesso una scena in una toilette nei suoi film: Tim Roth in "Le Iene", John Travolta in "Pulp Fiction", Juliette Lewis in "Dal tramonto all'alba", Uma Thurman in "Kill Bill vol. 1" e Daryl Hannah in "Kill Bill vol. 2".
* Tarantino, che ha origini etniche miste (metà italiano, per un quarto nativo americano, per un quarto irlandese) spesso incorpora personaggi dalle due razze. In "Pulp Fiction" Jules Winfield (Samuel L. Jackson) fa riferimento ad Antwan "Tony Rocky Horror" Rockamora, metà nero metà samoano, e in "Kill Bill Vol. 1" O-Ren Ishii (Lucy Liu) è metà giapponese e metà cinoamericana, e la sua migliore amica nel film, Sofie Fatale (Julie Dreyfus) è metà giapponese e metà francese.
* In tutti i 4 film diretti da Tarantino e nei tre film scritti ma non diretti da lui le trame hanno a che fare con il crimine e i criminali.
* Molti dei personaggi principali dei suoi film fumano sigarette, ad eccezione della sposa nei due volumi di "Kill Bill". Tarantino non fuma.
* Spesso compaiono personaggi vestiti in completi neri con cravatta nera e camicia bianca: i ladri in "Le Iene", John Travolta e Samuel L. Jackson in "Pulp Fiction", i fratelli Gecko in "Dal tramonto all'alba", Michael Madsen durante il massacro di "Kill Bill Vol. 1" e gli 88 folli, sempre in "Kill Bill Vol. 1".
* Spesso ci sono scene di persone filmate da dietro che accennano un motivetto.
* In "Kill Bill vol. 2" la sposa esce da una bara grazie ad un rasoio che teneva nascosto nei suoi stivali da cowboy. Anche Mr. Blonde in "Le Iene" porta un rasoio negli stivali, che usa per torturare il poliziotto.
* Tarantino è apparso in una puntata della serie televisiva I Simpson: in quell'episodio egli denunciò il clima di violenza che si respira nella società statunitense non solo nei film, ma anche: "Nelle scatole dei cereali": poco dopo questa affermazione il celebre regista venne ucciso da Grattachecca e Fichetto (vestiti come le iene).
* Tarantino ha categorizzato così i suoi film:
o Le Iene, Pulp Fiction e Una vita al massimo avrebbero posto nella trilogia pulp.
o Dal tramonto all'alba, Kill Bill vol. 1, volume 2 e Grindhouse prenderebbero posto invece in un mondo più surreale — e contemporaneamente sarebbero film che i personaggi della trilogia pulp apprezzerebbero parecchio.
o Jackie Brown appartiene invece al mondo dei film di Elmore Leonard, insieme a Out of sight e Killshot.
* Tutti i film diretti da Tarantino hanno un titolo composto da due parole almeno nel titolo originale (e curiosamente anche in italiano). Persino alcuni di cui è solo regista di un episodio (come Sin City e Four Room).
* In diversi film diretti o sceneggiati da Tarantino appare sempre il ruolo della valigetta, come in Le Iene, in Pulp Fiction o in Dal tramonto all’alba.
Fonte: Wikipedia.it
venerdì 14 settembre 2007
Il lavoro può portare alla pazzia?
Ho deciso di raccontarvi un episodio divertente di qualche giorno fa, mentre lavoravo insieme al mio collega Andrea...
Un caldo pomeriggio, il sole che bruciava anche all'ombra e una ventina di pannelli dogati da rivestire con pellicola adesiva (chi lavora nell'ambito dell'allestimento stand per fiere sa di cosa parlo).
Pochi minuti di lavoro ed i primi segni di squilibrio affiorano dalle nostre bocche arse dal fumo di sigarette e da una fanciullesca voglia di trasformare quel compito in un'impresa fantastica.
Tutto d'un tratto il mondo che ci circondava era costellato da personaggi di fantasia, un pannello dietro l'altro ed Andrea diceva che il sole si stava dirigendo verso di noi per aumentare il livello di difficoltà... Disse che avevamo cominciato a livello easy ed ora cominciava il livello hard per poi passare ad expert.
Per noi il livello normal fu l'inizio del delirio, come nel più complesso dei videogame io divenni una creatura del nord, avvantaggiata nella potenza, e lui un ninja, con livelli di abilità ed agilità che sarebbero aumentati esponenzialmente migliorando di livello il nostro status.
Inventando nuove tecniche di adesione e spatolamento lui guadagnava in Intelligenza ed io in forza.
Come in un mix tra Tolkien, Rowling ed il videogame Oblivion, cominciavamo seriamente a diffidare di alcuni colleghi magazzinieri, le cosiddette creature dell'est e le creature del sud.
I primi, rumeni, avevano il compito di disturbare il nostro lavoro come una sorta di quest nella trama principale, mettendo in crisi le nostre già labili menti, mentre le creature del sud, senegalesi, erano degli esseri che con le loro magie woodoo ci avrebbero fatto rovinare di tanto in tanto strisce di pellicola...
Come se non bastasse, ogni qualvolta scompariva un taglierino od una spatola, imprecavamo contro i maledetti folletti, esseri invisibili che furbi e dispettosi rubavano i sopra citati attrezzi per farci perdere tempo, svantaggiandoci nei confronti dei boss che a fine lavoro avremmo incontrato (i titolari).
Per combattere tali malefizi, io mi privai della maglietta guadagnando così in resistenza e recuperando energia, mentre Andrea cominciò ad eseguire movimenti aggraziati degni di Gandalf il grigio, brandendo il taglierino contro l'adesivo e citando la tecnica del taglio supremo, mossa speciale che solo con lo status di eletto si poteva raggiungere.
Il lavoro continuava e tra i folletti che nascondevano gli attrezzi e creature che disturbavano il nostro compito, noi due eroi cercavamo di interagire con altri personaggi che di tanto in tanto vagabondavano nel nostro villaggio.
Fu Tony (all'anagrafe Trandafir, che tradotto in italiano significa Rosa) che fece per primo la sua comparsa, proprio mentre discutevamo di come quel gioco avesse una grafica incredibilmente realistica; entusiasmo svanito quando Andrea disse che Tony era un personaggio con pochi poligoni e che i programmatori avevano rovinato tutto...
Tra campi di aura, abbeveraggio utile al recupero degli attributi e mosse speciali il lavoro giunse finalmente al termine, momento in cui tutti i nostri nemici, come nel migliore dei film romantici, ci vennero in aiuto... I folletti fecero sparire errori di taglio e bolle d'aria come per magia, le creature del sud, con le loro pozioni, evitarono lo scontro con i boss e le creature dell'est finirono il lavoro di confezionamento dei pannelli così duramente rivestiti.
Noi due eroi tornammo nella nostra dimora (ufficio grafico) per rifocillarci e goderci il tanto agognato filmato finale; un supposto divx del nuovo film della pixar Ratatuille, fresco fresco di download, che come avrete capito... Non si rivelò tale... :)
In conclusione, cari lettori, io dico che il lavoro nuoce gravemente alla salute di chi lo prende con troppa serietà e stress, ma tra ospedale e manicomio, solo a voi rimane da scegliere...
The End
MaGiPeFa
Un caldo pomeriggio, il sole che bruciava anche all'ombra e una ventina di pannelli dogati da rivestire con pellicola adesiva (chi lavora nell'ambito dell'allestimento stand per fiere sa di cosa parlo).
Pochi minuti di lavoro ed i primi segni di squilibrio affiorano dalle nostre bocche arse dal fumo di sigarette e da una fanciullesca voglia di trasformare quel compito in un'impresa fantastica.
Tutto d'un tratto il mondo che ci circondava era costellato da personaggi di fantasia, un pannello dietro l'altro ed Andrea diceva che il sole si stava dirigendo verso di noi per aumentare il livello di difficoltà... Disse che avevamo cominciato a livello easy ed ora cominciava il livello hard per poi passare ad expert.
Per noi il livello normal fu l'inizio del delirio, come nel più complesso dei videogame io divenni una creatura del nord, avvantaggiata nella potenza, e lui un ninja, con livelli di abilità ed agilità che sarebbero aumentati esponenzialmente migliorando di livello il nostro status.
Inventando nuove tecniche di adesione e spatolamento lui guadagnava in Intelligenza ed io in forza.
Come in un mix tra Tolkien, Rowling ed il videogame Oblivion, cominciavamo seriamente a diffidare di alcuni colleghi magazzinieri, le cosiddette creature dell'est e le creature del sud.
I primi, rumeni, avevano il compito di disturbare il nostro lavoro come una sorta di quest nella trama principale, mettendo in crisi le nostre già labili menti, mentre le creature del sud, senegalesi, erano degli esseri che con le loro magie woodoo ci avrebbero fatto rovinare di tanto in tanto strisce di pellicola...
Come se non bastasse, ogni qualvolta scompariva un taglierino od una spatola, imprecavamo contro i maledetti folletti, esseri invisibili che furbi e dispettosi rubavano i sopra citati attrezzi per farci perdere tempo, svantaggiandoci nei confronti dei boss che a fine lavoro avremmo incontrato (i titolari).
Per combattere tali malefizi, io mi privai della maglietta guadagnando così in resistenza e recuperando energia, mentre Andrea cominciò ad eseguire movimenti aggraziati degni di Gandalf il grigio, brandendo il taglierino contro l'adesivo e citando la tecnica del taglio supremo, mossa speciale che solo con lo status di eletto si poteva raggiungere.
Il lavoro continuava e tra i folletti che nascondevano gli attrezzi e creature che disturbavano il nostro compito, noi due eroi cercavamo di interagire con altri personaggi che di tanto in tanto vagabondavano nel nostro villaggio.
Fu Tony (all'anagrafe Trandafir, che tradotto in italiano significa Rosa) che fece per primo la sua comparsa, proprio mentre discutevamo di come quel gioco avesse una grafica incredibilmente realistica; entusiasmo svanito quando Andrea disse che Tony era un personaggio con pochi poligoni e che i programmatori avevano rovinato tutto...
Tra campi di aura, abbeveraggio utile al recupero degli attributi e mosse speciali il lavoro giunse finalmente al termine, momento in cui tutti i nostri nemici, come nel migliore dei film romantici, ci vennero in aiuto... I folletti fecero sparire errori di taglio e bolle d'aria come per magia, le creature del sud, con le loro pozioni, evitarono lo scontro con i boss e le creature dell'est finirono il lavoro di confezionamento dei pannelli così duramente rivestiti.
Noi due eroi tornammo nella nostra dimora (ufficio grafico) per rifocillarci e goderci il tanto agognato filmato finale; un supposto divx del nuovo film della pixar Ratatuille, fresco fresco di download, che come avrete capito... Non si rivelò tale... :)
In conclusione, cari lettori, io dico che il lavoro nuoce gravemente alla salute di chi lo prende con troppa serietà e stress, ma tra ospedale e manicomio, solo a voi rimane da scegliere...
The End
MaGiPeFa
Nomi e Cognomi... fuori dal comune!!!
In giro per il web, e non solo per il web, gira un elenco di nomi e cognomi che messi insieme formano delle divertenti combinazioni.
Il più famoso di questi è: "CULETTO Rosa". Di "CULETTO Rosa" si garantisce l'originalità e la veridicità, ma nessuno hai mai dimostrato la reale esistenza.
L'elenco comprende generi Hard come: "Bella TETTONA", comici come: "PIZZA Margherita", e altri ancora.
Ma... veri? E' stata condotta una ricerca e ci si è accorti che molti sono pura fantasia: divertenti Sì, reali No.
Con alcuni di questi, (veri e verificabili) si è creato un elenco breve, ma potrebbe essere molto più lungo.
FORTUNATO Felice - AFFLITTO Felice - Gambarotta Felice - Felice NERO - Nano Felice - POVERO Felice - Santo FELICE -
RE Umberto - IENA Santa - Natale MOTTA - BARBA Rosa - CHIAPPA Rosa - PIZZA Rosa - FIORE Rosa - LA FATA Rosa -CASETTA Rosa - Rosa SPINOSA - ROSA Bianca - MONTE Rosa - PASSERA Bianca - BIANCO Natale - FARINA Bianca - LA SCALA Bianca - Marco POLO - SASSO Lino - SANTA Maria - VERGINE Maria - Guido PIANO - STRANO Concetto - PEPE Rina
Il più famoso di questi è: "CULETTO Rosa". Di "CULETTO Rosa" si garantisce l'originalità e la veridicità, ma nessuno hai mai dimostrato la reale esistenza.
L'elenco comprende generi Hard come: "Bella TETTONA", comici come: "PIZZA Margherita", e altri ancora.
Ma... veri? E' stata condotta una ricerca e ci si è accorti che molti sono pura fantasia: divertenti Sì, reali No.
Con alcuni di questi, (veri e verificabili) si è creato un elenco breve, ma potrebbe essere molto più lungo.
FORTUNATO Felice - AFFLITTO Felice - Gambarotta Felice - Felice NERO - Nano Felice - POVERO Felice - Santo FELICE -
RE Umberto - IENA Santa - Natale MOTTA - BARBA Rosa - CHIAPPA Rosa - PIZZA Rosa - FIORE Rosa - LA FATA Rosa -CASETTA Rosa - Rosa SPINOSA - ROSA Bianca - MONTE Rosa - PASSERA Bianca - BIANCO Natale - FARINA Bianca - LA SCALA Bianca - Marco POLO - SASSO Lino - SANTA Maria - VERGINE Maria - Guido PIANO - STRANO Concetto - PEPE Rina
giovedì 13 settembre 2007
L'immagine del giorno
Il video del giorno
Se fossero tutti così i nostri arbitri sarebbe uno spasso seguire le partite!!! Altro che violenza negli stadi, questo arbitro trasmetterebbe felicità anche a Mughini!!!
Carissimo spamming, tre settimane all'anno per pulire la mail-spazzatura
MILANO - La posta elettronica è un danno come il 'pizzo' imposto dalla mafia. Così la pensano gli imprenditori italiani, colpiti da una vera e propria sindrome da spamming. Un danno economico che ogni azienda deve pagare tutti i giorni per poter beneficiare delle e-mail, ma anche psicologico, perché la paura di essere «unti» oggi genera ansia e terrore. Il danno infatti si ripercuote sulla produttività ma anche sulla propria sicurezza, ecco perché secondo alcuni servono leggi speciali per combattere il fenomeno e magari un dipartimento anti spamming, come è stato per la lotta alla mafia.
Il tutto per contrastare un fenomeno che non sembra poter essere arginato: secondo un recente studio dell'Iit-Cnr, nella sola Europa i messaggi pubblicitari rappresentano il 90% di tutte le mail inviate, ovvero 61 miliardi di messaggi al giorno. Il risultato? Ore e ore per ripulire la casella di posta elettronica, il rischio di vedersi invadere il pc da virus e un vero e proprio crollo della produttività: in media fino a tre settimane lavorative all'anno se ne vanno in fumo per i danni da spamming, con una perdita per le aziende che si può stimare in oltre 2.000 Euro all'anno per ogni postazione che utilizza la mail (cifra che naturalmente sale in proporzione al numero dei pc e al tipo di attività che si svolge). È quanto emerge da uno studio promosso da Meta Comunicazione, attraverso interviste a 130 responsabili informatici di grandi aziende.
«Si tratta di un fenomeno in crescita: filtri e blocchi che vengono utilizzati contro lo spam - sottolinea Saro Trovato, presidente di Meta Comunicazione - oggi sembrano non riuscire ad arginare la immondizia elettronica. Un danno enorme per chiunque opera con la posta elettronica ma soprattutto per le aziende, costrette ad investire sempre più soldi in sicurezza e assistenza, per non parlare delle ore di lavoro sprecate per eliminare i messaggi inutili e nocivi. Una nuova mafia affermano alcuni, che va bloccata per tutelare gli interessi di tutti. In media 20 minuti al giorno vengono sprecati per eliminare lo spam: numeri da capogiro se si sommano a quelli di tutti i lavoratori italiani e al numero delle aziende presenti in Italia».
Quante mail-spazzatura arrivano in media ogni anno a ciascun utente? Una cifra precisa è difficile da stabilire, in media, però, il 43% degli intervistati concorda sulle stime fatte a livello internazionale che ammontano tra i 4.000 e i 5.000 messaggi indesiderati all'anno (una media di 10 - 15 al giorno). Secondo il 26% la cifra è molto più alta, anche perchè chi genera questi messaggi ha ormai imparato ad evitare che i filtri anti-spam blocchino le mail. Ecco allora che la stima sale fino ai 6.000 messaggi, ma può arrivare anche a superare i 7.000 messaggi per chi utilizza in modo massiccio la posta e soprattutto lavora in grandi aziende, con indirizzi mail standard (19%).
Ma quali sono i rischi e i maggiori danni che provoca questa vera e propria pioggia di mail? Il danno più evidente per le aziende è sicuramente quello legato al calo della produttività (36%): un fenomeno che in Usa rappresenta una vera e propria emergenza nazionale, le stime della Stanford University dicono infatti che 5 e 10 minuti ogni ora di collegamento al web in Usa vengono utilizzate per verificare la posta ed eliminare lo spam. E in Italia? Il 73% degli intervistati concorda sul fatto che siano in media tra i 20 e i 25 i minuti che ogni giorno vengono persi per controllare ed eliminare dalla casella di posta la spazzatura.
Cifre e «tempo» che messe insieme creano un danno economico non indifferente alle aziende: 25 minuti al giorno diventano più di 8 ore in un mese, quasi 100 ore all'anno. In pratica è come se 3 intere settimane di lavoro ogni anno venissero dedicate a ripulire la casella di posta dai messaggi indesiderati. Tradotto in costi per le aziende, prendendo ad esempio una società con 15 dipendenti, con uno stipendio lordo mensile tra i 2.000 e i 3.500 Euro, la perdita sarà in media tra i 35.000 e i 40.000 Euro annui. Se queste stime si moltiplicano per il numero di aziende in Italia dove almeno parte del personale utilizza internet e la posta elettronica è facile immaginare come la perdita, solo in termini di produttività e di costo del personale che ricade annualmente sul sistema-Italia sia di decine, se non centinaia di milioni di Euro.
Ma i danni non si limitano alle ore di lavoro perse: anche se gli esperti concordano che è un fenomeno in diminuzione, molti virus arrivano ancora via e-mail, con il rischio di infettare l'intero sistema (28%), bloccando il lavoro, ma anche rischiando di perdere dati importanti. A questo si aggiunge sia lo spazio occupato dalla mail spazzatura sui pc, che il tempo della connessione ad internet necessario per scaricarla (19%).
E se per le aziende tutta questa pioggia di mail spazzatura si traduce in una perdita altissima, sia in termini di produttività che di costi da sostenere per cercare di limitarla, con software sempre più complessi, anche per i singoli utenti questo torrente inarrestabile di spazzatura che invade le caselle di posta rappresenta un rischio e un costo sempre più alto. Oltre ai rischi del classico virus (presenti malgrado gli antivirus per il 24% degli esperti intervistati), sono altissimi quelli dovuti al fenomeno del phishing, ovvero mail trappola inviate nel tentativo di reindirizzare il ricevente su pagine web finte e per riuscire a rubargli dati sensibili (un fenomeno in crescita esponenziale secondo il 35%).
Tutto questo senza considerare il rischio di cancellare, insieme a messaggi indesiderati, anche mail importanti (21%) o di trovarsi il pc ingolfato di mail spazzatura (18%), solo per citare alcuni di quelli più frequenti. E se durante l'anno il fenomeno dello spam è ormai una minaccia costante, il vero danno, secondo il 58% degli esperti, si avrà con la ripresa dopo la pausa estiva, con la completa ripresa del lavoro. Il 49% infatti conferma che durante il mese di agosto l'attività di spam è stata molto alta (a cui si aggiunge il 32% che parla di un'attività costante, 12 mesi all'anno), così saranno moltissimi che riaccendendo il pc si troveranno letteralmente sommersi di spazzatura informatica.
Ma al di là delle mail contenenti virus e cavalli di Troia, quali sono le tipologie di mail-spazzatura che in questo periodo stanno letteralmente riempiendo le caselle di posta elettronica? Ad essersi moltiplicate, secondo il 64% dei responsabili informatici delle aziende interpellate, sono soprattutto quelle che imitano le informative bancarie, imitandone formule e intestazioni: mail dove si chiede una verifica dei dati sensibili del cliente, operazione che nessuna banca farebbe mai tramite posta elettronica.
Ma a dominare dal punto di vista «numerico», sostiene il 73% degli intervistati, sono soprattutto quelle che propongono farmaci per aumentare la resa sessuale, normalmente vendibili solo dietro prescrizione specialistica e invece proposti a prezzi super concorrenziali e senza nessun bisogno di ricetta. Al terzo posto di questa lista nera, le mail che promuovono casinò on line dove è «facilissimo vincere, senza nessun rischio» (58%), per non parlare di un altro must, ovvero mail a luci rosse, dove si propongono chiamate e webcam erotiche (51%). Quinta posizione per mail (46%) che forniscono delle soffiate su investimenti in borsa, promettendo dei ricavi astronomici. In aumento anche quelle di chi propone software e gestionali, naturalmente «originali» e certificati, a prezzi scontatissimi (35%).
IL GIORNO 13-09-07
Peperoncino sotto accusa, fa male alla prostata
ROMA - Il re degli afrodisiaci a tavola finisce sotto accusa. Il peperoncino, gettonatissimo nel Meridione ma amato indistintamente da un estremo all'altro dello Stivale, rientra tra gli alimenti dannosi per la prostata, con possibili ripercussioni anche sulle performance 'sotto le lenzuola'.
Non solo. Per gli uomini amanti della buona tavola le cattive notizie non finiscono qui. Non devono infatti esagerare con la birra, con i crostacei, un altro alimento noto per le sue proprietà afrodisiache, e ancora spezie, insaccati, pepe, superalcolici e caffé. E' questa una delle raccomandazioni contenuta nel decalogo messo a punto dalla Società italiana di urologia (Siu) in occasione della giornata europea di informazioni sulle malattie prostatiche, in programma venerdì prossimo.
Presentato oggi a Roma, il decalogo, che promette di far storcere il naso a molti, almeno per le raccomandazioni in campo alimentare, punta a essere una vera e propria dichiarazione di guerra al tumore alla prostata, neoplasia che colpisce circa 46 mila italiani l'anno uccidendone 7 mila, con "un'incidenza in crescita del 12-13% negli ultimi cinque anni", spiega Vincenzo Mirone, presidente del Siu, a margine dell'incontro.
A rendere peperoncino, birra, crostacei e una manciata di altri alimenti 'nemici' della prostata "è quello stesso elemento che li rende noti come afrodisiaci - spiega Mirone - Questi cibi, infatti, irritano la prostata, stimolando la necessità di eiaculare". In altre parole, 'accendono' il desiderio di chi li consuma, "ma finiscono per essere dannosi per questa ghiandola".
Inchiodato sul banco degli imputati, dunque, proprio per una delle qualità migliori che gli vengono riconosciute, "il peperoncino non va consumato più di due volte a settimana", raccomanda l'esperto. "Una notizia, questa - ironizza Franco Cuccurullo, presidente del Css - che in molte Regioni del meridione potrebbero condurre alla pubblica lapidazione chi le diffonde. Ma non bisogna avere paura di dire la verità quando di mezzo c'è la salute". Un altro consiglio che sorprende è evitare la pratica del coito interrotto: "quando c'è lo stimolo di eiaculare - puntualizzano gli esperti - va assecondato, non interrotto volontariamente".
Dal decalogo messo a punto dalla Siu non arrivano tuttavia solo cattive notizie. "L'attività sessuale - si legge nel decalogo - non è nociva, anzi: se praticata con regolarità ha effetti benefici". L'astinenza prolungata, al contrario, provoca ristagno di secrezioni nella ghiandola prostatica e una possibile infezione seminale''. Gli specialisti raccomandano poi di sottoporsi a una visita urologica di controllo almeno una volta ogni 12 mesi dopo i 50 anni, ed eseguire un dosaggio del Psa (antigene prostatico specifico) per la diagnosi di cancro alla prostata almeno una volta l'anno superata la soglia dei 50.
Il decalogo raccomanda inoltre di preferire cibi contenenti sostanze antiossidanti, ovvero ricchi di vitamine A, C, E, selenio, zinco e manganese. In altre parole scegliere - tra gli altri - carote, broccoli, cavolfiori, peperoni, noci, carni rosse, fegato e cereali integrali, sicuramente più benefici di crostacei e peperoncini.
Bere almeno due litri di acqua al giorno per ridurre il peso specifico delle urine ed evitare infezioni - si legge poi tra le regole d'oro - praticare attività fisica, regolarizzare la funzione intestinale e moderare l'uso delle due ruote se la prostata è a rischio. Raccomandazioni, queste, che andrebbero seguite alla lettera soprattutto superati i 40 anni, quando i rischi di venire colpiti dal cancro alla prostata iniziano a farsi piu' alti. Piu' dell'80% dei casi di neoplasia prostatica - ricordano gli esperti della Siu - e' diagnosticato in pazienti sopra i 65 anni, e il 94% delle morti si registra nello stesso gruppo d'eta'. Ma se tra i parenti di primo grado si registrano casi di tumore, le probabilita' di ammalarsi aumentano di ben quattro volte.
ADNKRONOS 13-09-07
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Gioca con quei mosconi di politici su www.moschea.net
Dopo il suggestivo Iconoclast Game, dove un incredibile Marcel Duchamp nella doppia versione maschile e femminile ci conduceva nel mondo dell'arte attraverso i secoli, arriva il nuovo gioco dell'artista Lorenzo Pizzanelli, autore di installazioni video-interattive, video-performance, reality game e molto altro.
Si chiama Moschea, gioco di parole che vuole indicare un luogo abitato dalla mosche, "un luogo ironico anzichè sacro, abitato da mosconi-politici" di tutte le epoche e schieramenti. che hanno "infestato" la storia da sempre; si va da Giulio Cesare a Bush, da Napoleone a Bin Laden, Berlusconi, Fidel Castro,etc.
Scopo del gioco? Scacciare i mosconi con la paletta!!
Moschea è un gioco strutturato sotto forma di Net Art, del genere dei reality game, dura complessivamente 5 settimane, al gioco partecipano 13 mosche Vip-politiche, che verranno progressivamente eliminate nel corso delle 5 puntate, 1 per settimana, attraverso il Net Voto: ossia si scaccia con la paletta scacciamosche la mosca più odiata.
Più si scaccia la mosca e più la si candida a sopravvivere nelle prossime puntate, di settimana in settimana le tre mosche meno scacciate verranno eliminate da Moschea, lasciando l'universo ludico per entrare nella Teca del collezionista, finchè non ne rimarrà una: la mosca più scacciata.
L'insetto politicamente più votato sarà preso di mira per l'ultima settimana che lo consacrerà al felice martirio multimediale.
Il gioco mette in scena un'altra tragedia, infatti più scacci l'immagine che ti ossessiona, più torna a disturbarti.
Gioco? Provocazione? Denuncia? Tragedia? Di sicuro un'idea originalissima e di forte impatto sociale...
non resta che giocare.
www.moschea.net
www.iconoclastgame.it
www.pizzanelli.com
di Giulia D'Agostino
giulia.dagostino@00map.com
Microsoft Surface, il tocco per comandare il mondo
Fonte ed autore dell'articolo: www.tomshw.it
Durante la conferenza D: All Things Digital, il CEO di Microsoft Steve Ballmer svelerà "Microsoft Surface" (nome in codice Milan), il primo prodotto di una nuova categoria chiamata "surface computing". L'azienda afferma che il suo nuovo prodotto "romperà le tradizionali barriere tra le persone e la tecnologia".
In cosa consiste?
Come potete osservare dal video a fondo pagina - sicuramente più esplicativo di quanto scriveremo qui di seguito - il computer "Surface" sarà capace di riconoscere gli oggetti fisici e di farne attori principali di un contesto che sembra virtuale, ma che è "vivo" e con cui potrete interagire attraverso il tocco.
Durante alcuni momenti del video potete notare come, quando viene appoggiata una fotocamera sulla superficie del prodotto, ne fuoriescano le foto contenute, su cui poi potrete "mettere mano" per gli usi a voi più consoni. Tutto è comandato attraverso il tocco, permettendovi d'interagire in modo molto naturale con un display da 30 pollici incastonato in un tavolino.
Il nuovo prodotto, che costerà tra i 5 e i 10 mila dollari, è diretto (inizialmente) ad hotel, ristoranti, sedi pubbliche e sarà in commercio verso la fine dell'anno. Questa applicazione vi permetterà di fare virtualmente di tutto: non solo giocare con immagini, video o altro, ma anche procedere con le ordinazioni all'interno di un bar o di un ristorante. Sarà possibile, in uno scenario ancora più complesso, appoggiare una bottiglia di vino e vedere visualizzate le informazioni sul vino contenuto, i cibi a cui abbinarlo e la storia del prodotto.
"Con Surface, stiamo creando strade maggiormente intuitive per permettere alla gente d'interagire con la tecnologia", afferma Steve Ballmer. "In questo progetto abbiamo visto la creazione di una potenziale categoria multimiliardaria, e abbiamo previsto un momento in cui le tecnologie di "surface computing" saranno diffuse, dai tavoli, ai banconi, agli specchi. Surface è il primo passo per realizzare questa visione".
Durante la conferenza D: All Things Digital, il CEO di Microsoft Steve Ballmer svelerà "Microsoft Surface" (nome in codice Milan), il primo prodotto di una nuova categoria chiamata "surface computing". L'azienda afferma che il suo nuovo prodotto "romperà le tradizionali barriere tra le persone e la tecnologia".
In cosa consiste?
Come potete osservare dal video a fondo pagina - sicuramente più esplicativo di quanto scriveremo qui di seguito - il computer "Surface" sarà capace di riconoscere gli oggetti fisici e di farne attori principali di un contesto che sembra virtuale, ma che è "vivo" e con cui potrete interagire attraverso il tocco.
Durante alcuni momenti del video potete notare come, quando viene appoggiata una fotocamera sulla superficie del prodotto, ne fuoriescano le foto contenute, su cui poi potrete "mettere mano" per gli usi a voi più consoni. Tutto è comandato attraverso il tocco, permettendovi d'interagire in modo molto naturale con un display da 30 pollici incastonato in un tavolino.
Il nuovo prodotto, che costerà tra i 5 e i 10 mila dollari, è diretto (inizialmente) ad hotel, ristoranti, sedi pubbliche e sarà in commercio verso la fine dell'anno. Questa applicazione vi permetterà di fare virtualmente di tutto: non solo giocare con immagini, video o altro, ma anche procedere con le ordinazioni all'interno di un bar o di un ristorante. Sarà possibile, in uno scenario ancora più complesso, appoggiare una bottiglia di vino e vedere visualizzate le informazioni sul vino contenuto, i cibi a cui abbinarlo e la storia del prodotto.
"Con Surface, stiamo creando strade maggiormente intuitive per permettere alla gente d'interagire con la tecnologia", afferma Steve Ballmer. "In questo progetto abbiamo visto la creazione di una potenziale categoria multimiliardaria, e abbiamo previsto un momento in cui le tecnologie di "surface computing" saranno diffuse, dai tavoli, ai banconi, agli specchi. Surface è il primo passo per realizzare questa visione".
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