lunedì 17 settembre 2007

Microsoft: Tribunale UE respinge ricorso di Bill Gates



Microsoft dovra' pagare la multa da 497 milioni di euro che gli e' stata comminata dall'Antitrust comunitario per abuso di posizione dominante. Il tribunale europeo di prima istanza ha infatti respinto il ricorso del gigante del software fondato da Bill Gates contro la decisione della Commissione europea del 2004. Il tribunale ha accolto solo alcuni elementi del ricorso di Microsoft, ma nella sostanza la decisione di tre anni della Commissione viene nel complesso confermata.


L'unico elemento a favore di Microsoft nella sentenza e' che la corte del tribunale di prima istanza ha annullato la nomina di un trustee formato da esperti che avrebbe dovuto monitorare e avere libero accesso a informazioni, documenti e alla fonte dei codici di Microsoft. Secondo il tribunale ''la Commissione europea ha ecceduto nei suoi poteri'' ritenendo che non c'e' fondamento giuridico nell'Unione europea per un tale organismo.
Per il resto la sentenza conferma la decisione della Commissione, in particolare l'abuso di posizione dominante da parte di Microsoft con relativa sanzione da 497 milioni di euro. Gli altri due punti forti della decisione della Commissione europea confermati dalla sentenza odierna sono l'obbligo per Microsoft di mettere in commercio una versione di Window senza Media Player e l'obbligo di fornire informazione circa l'interoperabilita' con Windows sostenendo che e' infondata la posizione dell'azienda di Redmon che nel ricorso ha evidenziato che il livello di interoperabilita' richiesto dalla Commissione europea darebbe la possibilita' di clonare Windows da parte dei concorrenti.
La sentenza del tribunale di prima istanza non mette comunque la parola fine all'annosa disputa tra Commissione UE e Microsoft. L'azienda di Bill Gates ha 60 giorni per presentare appello davabti all'alta corte di giustizia europea.


LA SENTENZA DIVIDE GLI ESPERTI

I commenti sulla sentenza si dividono in due partiti. Da una parte chi plaude alla condanna di Microsoft sottolinea che la decisione rappresenta la vittoria della liberta' di scelta dei consumatori. Dall'altra parte invece chi vede nella sentenza un pericoloso passo indietro dell'Unione europea che mette a rischio la capacita' e la liberta' di innovare da parte delle imprese.
''Il verdetto del tribunale e' un pericoloso campanello d'allarme per le aziende che investono nelle tecnologie innovative'' afferma Alec Burnside, partner dello studio legale Linklaters. ''La sentenza - aggiunge - mette in evidenza che non c'e' spazio per l'innovazione''. Burnside, che rappresenta la CompTIA (associazione globale del commercio) sottolinea inoltre che ''invece che sostenere l'Europa come capitale mondiale dell'innovazione, le politiche della Commissione rischiano di far tornare l'Europa ad essere la capitale mondiale del contenzioso''. Secondo il legale la sentenza odierna sferra un ''duro colpo alla tutela della proprieta' intellettuale, riducendo l'incentivo per il mercato a investire in ricerca, sviluppo in Europa''.
Anche per Jonathan Zuck, presidente di una associazione internazionale di 3.500 pmi che operano nell'Itc, sottolinea che ''oggi Microsoft non vince pero' sono soprattutto clienti e sviluppatori europei del software a perdere. La sentenza e' un pericoloso precedente sulla capacita' di proteggere l'innovazione da parte delle imprese''. ''E' un grande giorno per i consumatori europei'' afferma invece Thomas Vinje, partner dello studio Clifford Chanche ed esponente dell'associazione Ecis. ''Questa sentenza apre verso la prospettiva di una competizione dinamica nell'industria del software''.
La Fsfe (fondazione europea per il software libero) in un comunicato afferma che ''Microsoft non potra' piu' considerarsi al di sopra della legge'' e soprattutto oggi ''e' una pietra miliare per la concorrenza''.
Il contenzioso tra la Commissione e Microsoft dura da ben 9 anni e anche la sentenza di oggi potrebbe non mettere la parole fine. L'azienda di Bill Gates infatti potrebbe ricorrere all'Alta corte di giustizia europea ma prima di decidere intende leggere attentamente il dispositivo. La Commissione europea ha sempre dichiarato che la condanna di Microsoft risponde all'esigenza di tutelare i consumatori e la loro liberta' di scelta. Gli argomenti di Microsoft poggiano invece sul fatto che e' in discussione la liberta' di innovazione.
''Una grande piattaforma come Windows - afferma un esperto dell'Itc - crea una sorta di ecosistema per migliaia di sviluppatori di software. Per ogni dollaro di ricavi di Microsoft generato da Window questo ecosistema genera altri 7 dollari di ricavi''. La sentenza inoltre avra' effetti anche su altri dossier aperti dall'esecutivo comunitario sul settore. La Commissione infatti ha avviato un'inchiesta sulle pratiche di Microsoft riguardo al sistema operativo Vsta. Un'altra inchiesta riguarda Intel nel settore dei chip e la Rambus per la sua richiesta di royalties per l'utilizzo di alcune sue licenze per Drams (dynamic random access memory).